Il remarketing è una strategia fondamentale per connettersi, di nuovo, con i visitatori del nostro sito internet che non hanno ancora effettuato una conversione, cioè non sono ancora diventati dei clienti paganti a tutti gli effetti.

Le campagne solitamente selezionano indistintamente gli utenti mostrando loro gli stessi annunci e le stesse offerte: ci possono infatti essere persone che vedono l’annuncio per la prima volta, quelle che l’hanno già visto, oppure quelle che hanno visitato il sito tramite un altro canale.

Quali sono gli errori più comuni nel remarketing?

Ogni tattica di marketing se non eseguita correttamente può risultare inefficace. Proprio per questo è bene evitare i sei errori più comuni per poter massimizzare al meglio la propria campagna di remarketing.

1. Non segmentare il pubblico

Uno degli errori più comuni è quello di non segmentare il pubblico in base al comportamento degli utenti. Non tutti i visitatori del sito sono uguali: alcuni possono visitare solo la homepage, altri invece possono aggiungere prodotti al carrello senza completare l’acquisto. Segmentare il pubblico permette di creare messaggi più mirati e pertinenti, aumentando la probabilità di conversione.

2. Utilizzare messaggi generici

Un messaggio generico non cattura l’attenzione del pubblico tanto quanto uno personalizzato. Diventa fondamentale pensare a un annuncio strutturato in base alle specifiche azioni degli utenti sul tuo sito. Per esempio, se un utente visita uno specifico prodotto su Amazon, l’annuncio mostrerà quel prodotto o quei prodotti correlati, incentivando un ritorno per l’acquisto.

3. Impostare frequenze di esposizione troppo alte

Sembra scontato ma a volte possiamo non darci troppo peso: gli utenti che hanno appena acquistato un prodotto o servizio da un sito potrebbero non volerlo fare di nuovo subito.
In genere, per tutte le campagne Business to Consumer (B2C), gli utenti che hanno effettuato una conversione negli ultimi sette-quattordici giorni possono essere esclusi dalla targhettizzazione delle campagne, a eccezione di quelle con obiettivo di cross-selling, cioè offrire prodotti compatibili con quelli appena comprati. È quindi importante trovare un equilibrio nella frequenza di esposizione degli annunci, evitando di sovraccaricare il cliente o il potenziale cliente ma rimanendo presenti nella sua mente dilazionando la strategia nel giusto tempo. Bombardarlo di pubblicità potrebbe allontanarlo definitivamente dal brand.

4. Escludere altri canali

La maggior parte del traffico web proviene dai dispositivi mobili. Oggi ignorare questa fetta di mercato può voler dire perdere molte opportunità di conversione. È fondamentale che gli annunci di remarketing siano ottimizzati per i diversi canali, come per esempio i social media, le e-mail, ecc., affinché si possa offrire un’esperienza utente fluida e accattivante.

5. Non testare e ottimizzare

È caldamente sconsigliato creare una campagna di remarketing statica. Non testare differenti opzioni di annunci e non ottimizzare le campagne in base ai risultati può non portare a risultati sperati. Sperimentare diverse creatività, utilizzare messaggi e segmenti di pubblico, analizzare in modo continuativo le performance per migliorare l’efficacia della campagna sono alcuni dei consigli per creare una campagna funzionale.

6. Trascurare la Privacy degli utenti

Diventa una parte essenziale rispettare le normative sulla Privacy e gestire i dati degli utenti con trasparenza e rispetto. L’uso improprio può danneggiare la reputazione del brand e può portare a grosse sanzioni legali. Assicurati sempre di ottenere il consenso da parte degli utenti per il remarketing e di dare loro la possibilità di scegliere delle opzioni di out-out chiare e accessibili.

Evitare questi sei errori comuni può aiutare la campagna di remarketing ad avere successo ed ottenere i risultati previsti. Segmentazione accurata, messaggi personalizzati, programmazione equilibrata degli annunci, ottimizzazione per i diversi canali, testing continuo e rispetto della privacy sono gli elementi chiave per riconnettersi efficacemente con i potenziali clienti e trasformarli in acquirenti fedeli.