Nato verso la fine degli anni 2010, il content design è molto più di una semplice tecnica di scrittura: è un modo di pensare. Si basa su dati ed evidenze per offrire alle persone le informazioni di cui hanno bisogno, nel momento in cui ne hanno bisogno e nel formato che si aspettano.
L’obiettivo? Creare contenuti utili, accessibili ed efficaci, progettati attorno alle reali esigenze degli utenti.
Cos’è il content design
Il content design è un approccio strategico e multidisciplinare che guida la creazione di contenuti digitali. Parte sempre dalla comprensione profonda dei bisogni delle persone e si sviluppa attraverso ricerca, test, iterazioni rapide e collaborazione tra team diversi.
Il suo compito è quello di:
- organizzare i contenuti in modo logico e coerente;
- progettarli perché siano chiari, leggibili e accessibili;
- mantenerli aggiornati e facili da gestire nel tempo.
Perché serve il content design?
In un panorama digitale sempre più complesso, il content design consente di creare esperienze di navigazione fluide e intuitive, aiutando a:
- definire una gerarchia informativa chiara, grazie all’uso di titoli, sottotitoli, sezioni;
- strutturare i contenuti in modo coerente e facilmente aggiornabile, attraverso, ad esempio, template e categorie);
- accompagnare l’utente lungo percorsi logici, dall’esplorazione alla conversione;
- garantire accessibilità e inclusività, rendendo i contenuti fruibili da tutti, comprese le persone con disabilità.
Ecco i quattro pilastri del content design:
- Ricerca e analisi
Tutto inizia dallo studio dei contenuti esistenti, sia in chiave quantitativa che qualitativa. Si verifica cosa funziona, cosa è obsoleto, cosa risponde alle aspettative degli utenti e cosa no. - Architettura dell’informazione centrata sull’utente
Attraverso strumenti come mappe di empatia e mappe dei percorsi di navigazione, si costruisce una struttura che segua il comportamento reale degli utenti. - Progettazione del contenuto
Si lavora sul linguaggio, sulla chiarezza dei testi, sulla scelta delle parole, con particolare attenzione all’inclusività e alla leggibilità. - Revisione e aggiornamento continuo
I contenuti non sono mai “finiti”: vanno monitorati con strumenti come Google Analytics, testati con gli utenti e migliorati costantemente.
Accessibilità al centro
Nel content design, l’inclusione non è un optional: è un requisito fondamentale. Scrivere contenuti accessibili significa:
- usare un linguaggio semplice e diretto;
- evitare PDF scansionati e preferire pagine HTML ben strutturate;
- creare paragrafi brevi, titoli descrittivi, tabelle leggibili;
- garantire la compatibilità con screen reader e tecnologie assistive.
Il legame con SEO e intelligenza artificiale
Il content design si intreccia sempre più con la SEO e con l’evoluzione dei motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale. Tre principi guidano questo rapporto:
- Accessibilità come base solida
Contenuti chiari, strutturati e comprensibili migliorano l’esperienza per tutti e aumentano la fruibilità. - SEO e visibilità
I contenuti ben scritti e ben organizzati sono premiati dai motori di ricerca: per questo è bene utilizzare titoli che anticipano l’argomento, risposte puntuali alle domande degli utenti, uso corretto di heading e meta description. - Ottimizzazione per l’AI
I motori AI sintetizzano i contenuti e valorizzano quelli più chiari e leggibili. Strutturare i testi con domande come titoli, risposte concise ed elenchi puntati aiuta a renderli più “interpretabili” anche dagli algoritmi.
Per concludere, ecco tre buone pratiche da seguire:
- Progettare “come pensano le persone”
Ovvero usare pattern visivi familiari, costruire un “indice mentale” per ogni contenuto, e riassumere le informazioni principali sin dall’inizio. - Scrivere in modo multimodale
Leggere i testi ad alta voce, testarli con uno screen reader, semplificare le frasi troppo lunghe, rendere descrittivi i link generici e correggere eventuali punti deboli. - Testare con l’intelligenza artificiale
Gli strumenti AI possono essere ottimi editor virtuali: può essere utile chiedere a software AI di revisionare la struttura del proprio testo, semplificare il linguaggio o suggerire modi per migliorare la fruibilità.
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