Ogni anno, ormai da un quarto di secolo, il primo venerdì di ottobre si celebra la Giornata Mondiale del Sorriso, nata per diffondere gioia e gentilezza. Ma come nasce lo smile, simbolo universale del sorriso? La sua storia, sebbene un po’ travagliata, lo ha fatto diventare uno degli emblemi più iconici della nostra cultura moderna.
L’origine dello smile
Il successo di questo semplice sorriso è dovuto ad Harvey Ball, artista e disegnatore americano originario di Worcester (Massachusetts), che nel 1963 ricevette l’incarico di creare un’immagine capace di migliorare l’umore dei dipendenti della State Mutual Life Assurance. La compagnia assicurativa aveva attraversato un lungo periodo di fusioni e acquisizioni che avevano generato un clima ansioso tra i lavoratori e per questo venne chiesto a Ball di creare una grafica capace di trasmettere felicità nel tentativo di risollevarne il morale.
Due puntini, una linea curva e un cerchio giallo sono gli elementi che formano questo semplice disegno, lo smile, che divenne presto virale. Il costo del suo lavoro? Soli 45 dollari e nessun brevetto depositato per l’opera.
Il boom degli anni ’70
All’inizio degli anni Settanta, capito il potenziale di quell’immagine, i fratelli Spain proprietari della nota azienda di bigliettini d’auguri Hallmark registrarono la faccina assieme alla scritta “Have a nice day” e la fecero diventare virale. Furono prodotte cartoline, poster, adesivi, tazze, spille e gadget di ogni tipo che permise loro di guadagnare, in soli due anni, due milioni di dollari.
La prima persona a registrare però l’icona come marchio commerciale fu Franklin Loufrani, giornalista francese, che decise di usare lo smile per evidenziare le buone notizie sul giornale in cui lavorava, il France Soir.
Lo smile come emoji
Con l’arrivo delle tecnologie digitali, lo smile si è evoluto in emoticon e poi in emoji. Il suo inventore è stato il professore di informatica Scott Fahlman che per indicare un tono scherzoso o felice all’interno dei messaggi di posta elettronica ha proposto di usare questo 🙂 per indicare una faccina sorridente. Questo piccolo gesto ha dato il via all’uso degli emoticon, che si sono evoluti negli anni in una gamma vastissima di emoji.
La nascita della Giornata Mondiale del Sorriso
Nel 1999, Harvey Ball decise di istituire la World Smile Day, con l’obiettivo di non dimenticare il significato originario di quella semplice faccina gialla, indipendentemente dalla sua eccessiva commercializzazione, cioè di promuovere gesti di gentilezza e felicità in tutto il mondo. Dopo la sua morte, nel 2001 il figlio ha creato a Worcester la Harvey Ball World Smile Foundation, che nel 2012 è riuscita a registrare per la prima volta la faccina sorridente a nome di Ball.
Il significato dello smile oggi
Oggi lo smile è molto più di un semplice disegno: è un simbolo globale di felicità, positività e connessione. È diventato parte integrante della nostra vita quotidiana, dai messaggi sui social media agli oggetti di uso comune. Celebrare la Giornata Mondiale del Sorriso significa ricordare l’importanza di un gesto semplice ma potente, capace di illuminare la giornata di chiunque.
In un mondo spesso frenetico e complesso, lo smile rimane un simbolo di speranza, ricordandoci che un piccolo atto di gentilezza può fare una grande differenza.
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