Ultimo aggiornamento 9 Marzo 2020 di Alessandra

Al giorno d’oggi siamo abituati ad affidarci al web per qualsiasi tipo di comunicazione, sia essa personale, aziendale o per promuovere una qualsiasi iniziativa. Ma a volte il web non basta per raggiungere i risultati attesi o non risulta accessibile ad alcune categorie di target.

Questa riflessione nasce dopo aver visto una serie di iniziative nei giorni scorsi che non hanno riscosso il successo sperato (e che forse meritavano) probabilmente a causa di una comunicazione e una promozione prevalentemente online. Proveremo ora a rispondere ad alcune domande che possono sembrare banali, ma che spesso ci sentiamo rivolgere dagli organizzatori di eventi.

Non bastano i social per promuovere un evento?

Semplice: non sempre. I social, nella teoria, sono uno strumento potentissimo per raggiungere un ampio pubblico ma a causa di algoritmi, tempi di pubblicazione, capacità di engagement e target specifici non sempre riescono ad aiutare adeguatamente a raggiungere un numero adeguato di utenti.

La comunicazione degli eventi deve essere fatta sui social con attenzione e capacità attrattiva verso il pubblico che può essere interessata da quella specifica iniziativa. Se non si ha ben chiaro chi si vuole colpire, difficilmente si riuscirà a coinvolgere adeguatamente quel target.

I miei social sono attrattivi e coinvolgenti, perché l’evento non ha avuto successo?

Probabilmente il tuo pubblico non è il tuo target dell’evento. Come abbiamo più volte sottolineato, i social devono essere ricchi di contenuti ad alto engagement che suscitino curiosità e interessino al pubblico che li osserva. Nel caso di un evento non è detto però che il pubblico sia lo stesso che ha la possibilità di essere presente all’iniziativa o può essere che proprio la presenza social dell’evento faccia sì che il pubblico, avendo la possibilità di vivere l’evento dal divano, non sia interessato di viverlo in real-life.

Da cui si apre la parentesi sulla “socialità” dei social. Troppo spesso, infatti, gli organizzatori di eventi si ritrovano incastrati nel paradosso dell’online/offline: per dare visibilità all’evento serve renderlo accessibile online, rischiando che questo comporti un calo di visite offline.

Per esemplificare, se in passato (nell’era non-social) un utente che abitava a 1.000 Km da un evento per goderselo dal vivo doveva recarsi a 1.000 km di distanza, oggi può vederlo da qualsiasi posto dotandosi di una buona connessione internet e un qualsiasi profilo social. In termini di promozione dell’evento quell’utente sarà soddisfatto della sua esperienza ma, dal punto di vista dell’organizzazione, è una persona in meno presente fisicamente all’evento.

Perché deve interessarmi avere ampio pubblico live all’evento?

In termini assoluti non deve essere importante il numero dei partecipanti, tuttavia, in termini di immagine chi è presente, spesso, “misura” il successo in presenze e avrà la percezione di un evento di scarso successo se “vede poca gente”. Inoltre, ma questo dipende dalla tipologia di evento, meno persone significa meno indotto in termini di biglietti, merchandising, food&bevarage che si traduce in minor entrate economiche per gli organizzatori.

Quali canali posso accompagnare alla comunicazione degli eventi sui social?

Per rispondere a questa domanda bisogna porsene una preventiva: chi voglio partecipi al mio evento? Quante persone mi aspetto? Rispondendo a queste semplici domande si apriranno diverse opzioni per comunicare adeguatamente l’iniziativa. Dipenderà dal target, dalla location e, appunto, dalle aspettative.

A volte è necessaria, soprattutto per eventi locali e con pubblico generico, un’azione attenta di media relation e ufficio stampa, altre volte si rende indispensabile una presenza tabellare e di ADV tradizionale, o, ancora, per alcune tipologie di eventi è importante non abbandonare l’informazione “porta a porta”.

È evidente, per concludere, che l’offline, il non-web, è ancora importantissimo per la comunicazione degli eventi (soprattutto di alcune tipologie) e non bisogna mai pensare che un’attenta strategia social possa bastare a garantire il successo della propria iniziativa… in particolare per chi ha il “vizio” di misurarlo in presenze!