Senza rendercene conto, spesso ci troviamo a osservare e leggere delle infografiche all’interno di alcuni articoli di giornale o più comunemente nei social, ma di cosa si tratta e quali tipi ne esistono?
Le infografiche sono il modo più semplice ed efficace per rappresentare delle informazioni. Se ben fatte, hanno la capacità, attraverso il loro design, di attirare l’attenzione del lettore e allo stesso tempo di saper comunicare e mettere in evidenza, in modo ordinato e chiaro, dei dati.
Oggigiorno le persone sono portate a reperire le informazioni in maniera veloce e le infografiche risultano essere uno strumento utile a questo scopo: brevi concetti visualizzati in modo creativo.
Assodato il fatto che le infografiche sono importanti per rappresentare schematicamente dei dati, possono tornare molto utili anche in ambito lavorativo. Raccontare attraverso delle immagini i servizi che svolge un’azienda o i resoconti annuali su produzione e investimenti, infatti, permette a tutti di capire rapidamente delle informazioni che di norma, se scritte in forma di report, necessitano di molto tempo e impegno.
Ma come si compone un’infografica?
Quello che ci serve è organizzare i pensieri e seguire questi semplici 4 passi:
- Titolo e sottotitoli accattivanti. Dopo aver deciso l’argomento di discussione dell’infografica, si passa a definirne l’argomento principale e quelli secondari con il giusto titolo e sottotitoli in modo tale da poter essere comunicati efficacemente al lettore.
- Background e ricerca. Un brainstorming iniziale permette di capire e individuare quali sono le informazioni che devono essere comunicate. Si passa poi alla documentazione, ovvero la ricerca da fonti certe e verificate del materiale necessario. I dati raccolti possono provenire da fonti esterne, come report di agenzie specializzate, o anche da fonti interne, come statistiche di utilizzo e consumo, recensioni o preferenze degli stessi clienti.
- Anche l’occhio vuole la sua parte, dice il proverbio. Nel caso delle infografiche, il layout è una componente fondamentale, perché permette di mettere in risalto le informazioni più importanti (o quelle su cui vogliamo veicolare l’attenzione), e allo stesso tempo rendere godibile la lettura.
- Riconoscibilità del brand. Non bisogna mai dimenticare che l’infografica deve rispecchiare, nella forma e nel contenuto, il brand cui fa riferimento. La riconoscibilità deve essere nitida e mantenere nel lettore l’idea di “chi l’ha pubblicata”.
Quali tipologie di infografiche esistono?
Le infografiche possono essere raggruppate secondo dei prototipi, a seconda del loro utilizzo e della loro finalità.
Noi le raggruppiamo così:
- Informativo: sono le migliori per puntualizzare dei concetti chiave, delle idee, oppure riassumere delle informazioni contenute in un testo (come un articolo di un blog). Si possono utilizzare i colori in maniera furba per organizzare i contenuti e utilizzare titoli e sottotitoli accattivanti per attrarre l’attenzione del lettore. Parola d’ordine: creativo ma ordinato.
- Comparativa: è utile se si vogliono mettere a confronto due prodotti o servizi. Si può suddividere lo spazio in blocchi di colori differenti, o costruire una tabella di confronto (per esempio, con pro e contro). L’importante è non eccedere nella quantità di informazioni veicolate.
- Diagramma: in inglese flowchart, è l’infografica che ben rappresenta i passaggi e i momenti salienti di un programma, di un evento o del raggiungimento di un obiettivo. Concettualmente, può rappresentare anche una linea temporale con le deadline di un lavoro. L’obiettivo di un flowchart? Semplificare e avere la visione d’insieme di una situazione o di un progetto per chiarire ruoli, obiettivi e metodologie.
- Statistica: serve per mettere in luce dati e informazioni. Si può utilizzare, in accompagnamento a un report, per sottolineare l’importanza di alcuni dati (come gli insights derivanti dai social media, o l’aumento percentuale dei ricavi di una azienda nel tempo). Questo tipo di infografica solitamente pone l’accento sui numeri, in maniera result-oriented. È bene accompagnarla a una componente più discorsiva che spieghi il perché della selezione di determinati dati.
- Mappa: le mappe sono utili nel caso in cui si vogliano esaminare situazioni locali in profondità, o avere una visione d’insieme di aree geografiche lontane (per esempio, come si fa con le infografiche comparative, per confrontare aree produttive diverse). La mappa può essere utile anche a una azienda che voglia mostrare i luoghi in cui effettua i propri servizi.
Ovviamente le tipologie che abbiamo citato non esauriscono tutte le possibilità: si possono mescolare i generi per creare, al bisogno, idee originali e rispondenti al bisogno del momento.
Conosci altri tipi di infografica? Faccelo sapere nei commenti!
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