Che cos’è il tasso di apertura di una mail e perché è così importante per la riuscita della propria strategia di email marketing? Come si fa, inoltre, a sapere se i tassi di apertura delle email sono ottimi, nella media o molto al di sotto dei parametri di riferimento del proprio settore e in caso migliorarli? Vediamolo insieme!
Cos’è il tasso di apertura
Innanzi tutto il tasso di apertura di una email è la percentuale di destinatari che l’hanno ricevuta e che effettivamente cliccano per aprirla, e si calcola dividendo il numero di aperture uniche per il numero di email inviate, meno il numero di rimbalzi. Si tratta di una delle metriche di performance più importanti da monitorare, perché senza un buon tasso di apertura, anche una campagna di email marketing progettata alla perfezione non avrà successo.
Ma qual è il tasso di apertura medio delle email? Secondo i dati di Constant Contact di novembre 2023 è del 36,48% , tuttavia i tassi di apertura variano notevolmente a seconda del settore, con i servizi tecnologici che vedono il 20,77% e le organizzazioni religiose che vedono un enorme 45,49%.
Per avere una panoramica più precisa, però, bisogna analizzare le proprie statistiche di email marketing: in questo modo è possibile vedere cosa funziona e cosa no per la propria mailing list e di conseguenza sviluppare una strategia di email marketing migliore.
5 passaggi per misurare i tassi di apertura
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Tracciare i tassi di apertura dell’anno precedente
Analizzando i tassi di apertura dell’intero anno precedente, ci si può fare un’idea di come le stagioni, le occasioni speciali e i cicli di vendita influenzino il tasso di apertura delle proprie email.
Anche monitorare i tassi di clic e di rimbalzo è utile, così come raccogliere dati sul tasso di apertura di ogni singola campagna email inviata.
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Stabilire il proprio tasso di apertura medio
Per calcolare il tasso di apertura medio durante un periodo specifico, bisogna sommare tutti i tassi di apertura individuali e dividerli per il numero totale di email inviate durante quel periodo.
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Identificare i valori anomali
Individuare i valori anomali, sia positivi che negativi è importante: una particolare email ha avuto un rendimento davvero buono o scarso? Se sì, perché?
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Cercare modelli
Cercare eventuali modelli che hanno maggior successo è una buona strategia. Un argomento in particolare funziona molto bene o molto male? E l’orario di invio? Un momento specifico della giornata funziona meglio o peggio della media? Quali tipi di oggetto hanno funzionato meglio o peggio? Si possono utilizzare queste informazioni per migliorare le proprie campagne future.
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Definire gli obiettivi
Infine, è bene stabilire un obiettivo per il proprio tasso di apertura: quanto si vorrebbe migliorare le metriche rispetto a quelle attuali?
7 consigli per migliorare i tassi di apertura delle tue email
Una volta raccolti i dati di performance delle campagne di email marketing, sarà possibile scegliere tra diversi modi specifici per migliorare i tassi di apertura dei messaggi di posta elettronica. Di seguito ne abbiamo raccolti sette!
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Qualificare i propri abbonati
Ovvero fare iscrivere alla propria mailing list persone che siano veramente interessate ai propri contenuti o prodotti.
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Segmentare la propria lista
Per assicurarsi che le proprie email vengano effettivamente aperte, bisogna segmentare la lista in base agli interessi, alla cronologia degli acquisti, alla posizione, ecc.
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Perfezionare il tempismo d’invio
Inviare le email al momento giusto è davvero importante per aumentare i tassi di apertura. In generale, il momento migliore per inviare campagne email è spesso la mattina.
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Utilizzare un oggetto della mail diretto e curioso
Se l’oggetto della mail è diretto, si comunica al ricevente cosa aspettarsi esattamente dall’email, e quest’ultimo la aprirà perché è qualcosa che desidera davvero. Un oggetto che incuriosisce, d’altro canto, invoglierà le persone ad aprire una email perché sono curiose di sapere cosa ci sia dentro.
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Pulire gli abbonati inattivi
Se molte persone nella lista sono inattive, non interagiscono con le email inviate da molto tempo, e questo farà sembrare i tassi di apertura più bassi di quanto non siano in realtà. Se un abbonato non ha interagito con nessuna delle email ricevute negli ultimi 6 mesi circa, si può provare ad inviargli un’email per tentare di coinvolgerlo nuovamente. Se non interagisce nemmeno stavolta, è bene cancellarlo.
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Ottimizzare l’email per i dispositivi mobili
La posta elettronica mobile è responsabile di quasi il 70% delle aperture delle email. Per assicurarsi che le email vengano aperte sui dispositivi mobili, bisogna mantenere un oggetto breve, al massimo di 6-10 parole o 25 caratteri.
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Superare i filtri antispam
Evitare parole e frasi spesso associate allo spam, oppure un oggetto scritto tutto maiuscolo oppure con un numero eccessivo di punti esclamativi.
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