Nel video marketing, catturare e mantenere l’attenzione del pubblico è essenziale. Le neuroscienze offrono spunti concreti su come progettare contenuti video che possano aumentare l’engagement, aiutando le aziende a sviluppare strategie efficaci in un mercato sempre più competitivo.

L’effetto del primo e dell’ultimo: imprimere i messaggi chiave

Uno dei principi fondamentali delle neuroscienze è il cosiddetto “effetto del primo e dell’ultimo”. Studi dimostrano che le persone tendono a ricordare meglio le informazioni presentate all’inizio e alla fine di un video. Questo fenomeno, noto come primacy e recency effect, suggerisce di inserire i messaggi principali sia all’inizio sia alla fine del video per garantire che i punti cruciali rimangano impressi nella memoria dello spettatore.

Inoltre, le prime decisioni sull’attenzione avvengono nei primi 3-5 secondi di visione, un intervallo chiamato tempo di ingaggio. In questo breve lasso di tempo, il contenuto deve riuscire a catturare l’interesse dell’utente per incentivarlo a continuare la visione. Gli elementi iniziali, quindi, sono strategici: immagini dinamiche, domande intriganti o anticipazioni visive del contenuto principale possono aumentare le probabilità che lo spettatore resti coinvolto, migliorando la retention rate del video.

Emozioni forti per maggior condivisione

Il cervello umano risponde intensamente alle emozioni. Video che evocano emozioni come sorpresa, curiosità o empatia risultano più coinvolgenti e stimolano comportamenti di condivisione. Le neuroscienze rivelano che queste emozioni attivano il sistema limbico, responsabile delle risposte emotive e della memoria. Creando un legame emotivo con il pubblico, le aziende possono rendere i propri video più memorabili e coinvolgenti.

Durata e sintesi: puntare su video brevi

La durata del video gioca un ruolo critico nell’engagement. Ricerche dimostrano che l’attenzione dello spettatore inizia a calare significativamente dopo circa 8-10 secondi dall’inizio, mentre dopo i 90 secondi c’è una riduzione di attenzione che può arrivare fino al 58% rispetto all’inizio del video. Per mantenere l’interesse, è quindi consigliabile puntare su video brevi e concisi, concentrando i messaggi principali entro i primi 60 secondi.

L’engagement basato sulle risposte neurologiche

Grazie all’applicazione di scoperte neuroscientifiche, le aziende possono ottimizzare i contenuti video, adattandoli alle risposte del pubblico. Questo approccio aumenta la probabilità di successo delle campagne, migliorando l’engagement e costruendo un legame più forte con gli spettatori.