Un modo divertente e spesso significativo di ricapitolare gli avvenimenti di un particolare anno è questo: studiare le nuove parole entrate nel dizionario. Che siano prestiti linguistici o veri e propri neologismi, o addirittura espressioni riesumate da un tempo lontano che tornano di moda, le parole sono sempre segnali importanti, lanterne luminose che aiutano a comprendere ciò che ci sta attorno. Vediamo cosa è successo nel 2022 attraverso le parole che lo hanno caratterizzato!

Goblin mode

“Tutti sono così perfetti online, invece è bello entrare in contatto con la strana piccola creatura che vive dentro di te“.

La locuzione goblin mode descrive un atteggiamento di rifiuto verso le convenzioni sociali, lo stile trasandato di chi non si preoccupa della norma, né dell’apparenza, né del buon costume. Starsene in divano mangiando schifezze, in pigiama, guardando serie tv è la rappresentazione ideale della goblin mode.

Questa parola si è aggiudicata il premio Oxford Word of the Year 2022, perché rappresenta una tendenza largamente diffusa, specialmente tra i giovani, ma non solo: il suo aspetto intergenerazionale e la sua versatilità rappresentano, secondo Ben Zimmer, linguista, lessicografo e commentatore linguistico americano, un modo tutto nuovo di contestare la norma sociale corrente.

Curiosità: la locuzione goblin mode non nasce nel 2022 ma nel lontano 2009.

Gaslighting

Secondo la Merriam-Webster, società statunitense che produce dizionari e testi di consultazione, la parola dell’anno è gaslighting. Anche questa non è una parola nuova, però da gennaio 2022 le ricerche sul sito di Merriam-Webster sono aumentate del 1740%, facendola schizzare in altissimo nella classifica.

Il gaslighting è un atto di manipolazione che ha a che fare con la percezione: in psicologia descrive l’atteggiamento di chi mette in dubbio costantemente sensazioni, ricordi, impressioni di un’altra persona con l’obiettivo di diminuirne l’autostima e la fiducia acquisendo maggior controllo su di essa; in politica è la diffusione di notizie non verificate o volutamente manomesse per creare una sensazione di smarrimento nel lettore, il quale non sa più orientarsi tra cosa sia vero e cosa non lo sia.

Curiosità: il termine deriva da un’opera di Patrick Hamilton, drammaturgo del ‘900, che scrisse Gas Light, pièce teatrale in cui un marito tenta di convincere la moglie della sua pazzia attraverso un ordito fitto di bugie, inganni e sotterfugi.

Crisi e permacrisi

Come effetto della guerra in Ucraina, che si è trascinata per l’Europa tutte le conseguenze in termini di instabilità economica e sociale, c’è la nascita del concetto di permacrisi.

Questa parola rende l’idea di una condizione di crisi permanente, in cui ci si sposta da uno stato d’emergenza all’altro senza soluzione di continuità. Un periodo di instabilità e insicurezza duraturo che caratterizza il terzo millennio (almeno fino a oggi).

Digital nomad

I nomadi digitali sono una categoria di lavoratori diffusa nel mondo post-pandemico. Grazie all’avvento del digitale anche il modo di lavorare è cambiato: smart working, orari flessibili, remote working sono espressioni che definiscono la possibilità di organizzare i propri task non solo quando, ma anche come e dove si preferisce (entro i limiti, certamente). I digital nomad lavorano principalmente attraverso l’online e molti di loro scelgono di non avere un luogo fisso in cui vivere e lavorare. Negli Stati Uniti il fenomeno è particolarmente diffuso, con più di 10 milioni di nomadi digitali.

Ci sono moltissime altre parole e espressioni che caratterizzano il 2022: la Great Resignation, ovvero la tendenza a lasciare il proprio posto di lavoro in favore di un altro che offra una maggior possibilità di dedicarsi alla vita privata, oppure la Sleepcation, una crasi tra sleep+vacation, cioè una vacanza dedicata esclusivamente al riposo.

E tu, conosci qualche parola dell’anno 2022 che utilizzi di frequente? Scrivicela nei commenti!