Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra
Apple ha lanciato l’ennesima linea di prodotti confermando di nuovo la sua potenza nel mercato.
Così, mentre leggevo le caratteristiche dei nuovi prodotti, ho iniziato a pormi qualche domanda, ad esempio: “quale fattore ha fatto si che Apple diventasse un vero proprio ideale condiviso nonostante sia un’azienda che produce prodotti informatici?”.
Ed ho iniziato a pensarci, a spulciare tra le varie nozioni e teorie che conosco, ma senza esito. Ho aperto Google, per fare qualche ricerca, e mi sono imbattuto in un video di Simon Sinek, autore, oratore e consulente aziendale, intitolato “How great leaders inspires action“. Seppur un po’ incerto, ho iniziato a guardarlo.
Premessa: non vi rovinerò il contenuto del video, perché vi consiglio di vederlo!
Torniamo a noi. Cos’ha reso Apple un vero e proprio ideale più che un brand di prodotti informatici? Sinek, che si è posto questa domanda molto prima di me, ha individuato un modello che sembra essere in comune tra tutti i più grandi comunicatori della storia: il Golden Circle.
Tale modello è usato da qualsiasi persona che debba comunicare qualcosa a qualcuno e, solitamente, la comunicazione parte dall’esterno del cerchio, verso l’interno: “what” – “how” – “why”, ad esempio “i nostri computer hanno caratteristiche sorprendenti, sono realizzati con metodi iper tecnologici seppur mantengano un design accattivante, perché crediamo nel futuro e nell’innovazione”. Ma come suonerebbe invertendo l’ordine? “Crediamo fermamente nel futuro e nell’innovazione, ed è per questo che, grazie a processi iper tecnologici, che rispettino un design accattivante, abbiamo creato dei computer con caratteristiche sorprendenti!”. Tutta un’altra cosa, no?
Ecco, il principio del Golden Circle è proprio questo: quando la tua comunicazione inizia con lo scopo (cosa ti ha spinto a realizzare quell’idea) non stai vendendo il prodotto (“what”), stai vendendo il tuo ideale! (“why”).
Come premesso non entrerò nel dettaglio per evitare di rovinarvi il contenuto del video, ma concluderei con delle riflessioni personali. Al di là di invertire l’ordine comunicativo, c’è un lavoro per nulla scontato da fare: capire qual è la leva motivazionale che ci ha spinto e ci spinge a fare quello che facciamo. Come possiamo convincere qualcuno a comprare il nostro prodotto se noi in primis non abbiamo le idee chiare a riguardo? In questo caso comunicare il valore di quello che produciamo risulterebbe pressoché impossibile e finiremmo per essere solo l’ennesimo produttore/venditore.
La gente non compra quello che facciamo. La gente compra il motivo, l’ideale, per cui facciamo una determinata cosa.
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