Ultimo aggiornamento 9 Marzo 2020 di Alessandra

Recentemente nelle grandi aziende si sente parlare spesso di nuove tecniche di commercio: il cosiddetto Retail 4.0.

I negozi del futuro, infatti, si vedranno pronti a utilizzare alcuni dei format che uniranno il mondo virtuale e il mondo fisico scegliendo sempre più spesso soluzioni ibride e iperconvergenti.

Per questo, termini come multicanalità, cross-canalità e omnicanalità saranno sempre più collegati a questo tema.

Ma di cosa si tratta di preciso?

Grazie all’e-commerce il nostro modo di fare acquisti è cambiato radicalmente.

Non a caso, in particolare nel mondo del fashion, le persone che prima si recavano nel negozio, valutavano la merce e poi ritornavano a fare l’acquisto adesso lo vedono nel punto vendita e la maggior parte delle volte lo comprano comodamente online; altri, viceversa, cercano direttamente il prodotto nel web per poi recarsi in negozio.

Da un po’ di anni a questa parte si è registrato un calo del 5% sulle vendite effettuate in negozio contro un 85%, sempre crescente, di persone che, nonostante acquistino fisicamente all’interno del punto vendita, risultano essere state precedentemente influenzate dalla ricerca della merce nel web.

Ed è proprio qui che troviamo le tecniche di Retail 4.0, ovvero la volontà da parte dei commercianti di proporre una serie di esperienze in cui online e offline convergono all’interno del punto vendita stesso.

Con il termine multicanalità si vogliono intendere tutte quelle azioni che mirano ad arricchire l’insieme dei canali offerti ai clienti.
Alcuni semplici esempi possono essere la creazione di un’app, dei canali social e dei chat bot, cioè di software progettati per simulare delle risposte in tempo reale all’interno dei siti internet, e soddisfare così le svariate domande dei consumatori.

La cross-canalità viene intesa come il passo successivo alla multicanalità, cioè si presuppone che ci siano servizi integrati tra più canali.

In questo caso stiamo parlando del servizio click & collect, cioè la possibilità di farsi recapitare un prodotto dal sito internet direttamente all’interno del punto vendita più vicino a casa.

Infine, troviamo l’omnicanalità che prevede di mettere al centro delle sue azioni il cliente in un sistema completamente interconesso tra tutti i punti di contatto del punto vendita.

Dei famosi esempi sono quelli applicati dalle aziende tipo Yamamai e Starbucks.

Il caso Yamamai

Yamamai, all’interno dei propri negozi, in accordo con Accenture, ha fornito i personal shopper di moderne tecnologie di mobile payment per garantire al cliente un’assistenza completa dal suo ingresso fino al momento del pagamento, senza che questo debba necessariamente passare per la cassa.

Inoltre sono presenti anche monitor touch screen interattivi e un ologramma 3D, che permette la visione di immagini tridimensionali che portano il cliente a sentirsi spettatore diretto delle loro sfilate, e non molto altro ancora.

Il Retail 4.0 di Starbucks

Starbucks, invece, fornisce a tutti i suoi clienti la Starbucks rewards app, ovvero una carta fedeltà da usare per ogni tipo di acquisto ma che può essere controllata e ricaricata tramite telefono, sito internet e app dedicata. Qualsiasi cambiamento avvenga nella carta o nel profilo dell’utente, viene aggiornato su tutti questi canali in tempo reale.

Come abbiamo capito, per arrivare ad applicare tecniche di Retail 4.0 bisogna avere basi solide e superare piccoli step per riuscire ad essere un negozio del futuro.

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