Nell’universo Google, le leggi della SEO si applicano democraticamente a tutti gli oggetti digitali, come per esempio immagini e testi, ciascuno con sfumature diverse e con obiettivi specifici. In questo articolo vedremo come ottimizzare i video per la SEO di Google e riuscire a posizionarsi nella tab a loro dedicata del motore di ricerca.

Prima dell’ottimizzazione SEO: l’analisi

Esattamente come accade per le pagine web, prima di pensare all’ottimizzazione SEO dei video bisogna fare uno studio delle keyword e delle query che gli utenti utilizzano per ricercare il tema specifico. Le scelte successive sono in parte influenzate dalla competizione e dai volumi di ricerca.

In questo caso, le informazioni raccolte consentono anche di formulare alcune ipotesi. Questo passaggio serve anche per valutare al meglio la piattaforma da utilizzare per il caricamento del contenuto nella pagina senza causare rallentamenti nel sito.

Come ottimizzare i video in ottica SEO

Come sempre, quando si ha a che fare col gigante delle ricerche, il contenuto la fa da padrone. Questo vuol dire che il video andrà progettato e realizzato in modo che sia utile, interessante per gli utenti e facilmente fruibile. Si tratta di elementi che vanno adattati a seconda del contenuto del video in questione e del suo proposito.

Una volta ottenute tutte le informazioni preliminari e costruito un contenuto pensato per l’utente si possono iniziare le fasi dell’ottimizzazione per la SEO.

  1. Usare una piattaforma di video hosting adatta, per non aumentare i tempi di caricamento del sito (e intaccare il posizionamento sul motore di ricerca). Le più popolari sono YouTube, Wistia e Vimeo. È questo il momento in cui entrano in gioco i dati raccolti nel processo di analisi fatto precedentemente per valutare quale sia la piattaforma che meglio si adatta al caso specifico. Trattandosi di un prodotto Google, non stupisce trovare molto spesso video di YouTube tra i primi risultati nella pagina di ricerca e, soprattutto, nella SERP principale. In alcuni casi è possibile portare traffico da YouTube al nostro sito, se il tema trattato è cercato molto anche sul social. Uno degli svantaggi è sicuramente il fatto che l’utente potrebbe venire distratto e continuare a esplorare i video suggeriti dimenticandosi del contenuto da cui era partito.
  2. Selezionare un’immagine di copertina accattivante e che attiri l’attenzione. Infatti, nella pagina dei risultati l’immagine sarà visualizzata come una miniatura e l’utente dovrà riuscire a capire al volo di cosa si tratta. Altra cosa da tenere in considerazione è la presenza di elementi aggiunti da Google sopra l’immagine: il bottone play in trasparenza e il rettangolino in basso a destra con la durata del video. Nel caso di video caricati su YouTube, bisognerà selezionare anche i frame che faranno da anteprima sia sul social sia nella pagina dei risultati di Google.
  3. Il titolo e la descrizione del video devono essere brevi, univoci e in grado di attirare l’attenzione dell’utente. Per evitare che vengano tagliati, nel caso del titolo è bene tenersi sui 55 caratteri (spazi inclusi), mentre per la descrizione bisogna stare sotto i 200 (spazi inclusi).
  4. Inserire la trascrizione del video e anche dei sottotitoli, a fronte dell’investimento di tempo, permette di ottenere alcuni vantaggi: gli utenti dispongono di un contenuto più facile da fruire, il crawler di Google ottiene più informazioni sul contenuto del video e si tratta di un’occasione in più per posizionare le keyword avendo cura di non iper-ottimizzare i testi.
  5. Fare un buon lavoro di SEO sulla pagina che ospiterà il contenuto video da posizionare, sfruttando anche gli altri elementi che influenzano Google nella scelta. Trattandosi di una pagina web, deve rispettare al meglio i fattori di ranking. Google classifica le informazioni in ordine gerarchico partendo dall’alto quindi, nel caso in cui nella stessa pagina ci fossero più video, quello che si vuole posizionare dovrà essere messo per primo rispetto agli altri.
  6. Come per qualsiasi altro tipo di contenuto, è bene non creare doppioni. Vietato inserire lo stesso video in più pagine: per questo vale il principio di unicità.
  7. Fornire a Google una sitemap anche per i video consente al crawler di individuare più facilmente i contenuti, soprattutto quelli aggiornati di recente.