Nelle conversazioni casuali, i termini “keyword” (o anche “parola chiave”) e “query di ricerca” (spesso semplicemente “query”, o anche “termine di ricerca”) sono spesso usati in modo intercambiabile, ma in realtà, se andiamo ad analizzare i due termini del linguaggio SEO in maniera un po’ più tecnica, la differenza tra keyword e query esiste eccome.

E per provare a spiegarla ho pensato di scomodare niente meno che Platone… Se, infatti, avete presente la dottrina delle idee del celebre filosofo greco sarà facile comprendere come una keyword sia un po’ come l’ideale platonico di una query, ovvero un’astrazione (o archetipo) che estrapoliamo da più query di ricerca.

In questo parallelismo, dunque, la query è il corrispettivo platonico della “cosa”, è la parola o la stringa di parole effettiva che un utente del motore di ricerca digita nella casella di ricerca. Possiamo, dunque, pensare a una query di ricerca come l’applicazione nel mondo reale di una parola chiave: potrebbe essere scritta in modo errato, non in ordine o avere altre parole attaccate ad essa, o viceversa potrebbe essere identica alla parola chiave.

La differenza tra keyword e query, dunque, sta tutta nel livello di astrattismo / concretezza dell’una rispetto all’altra. Risulta facile dunque comprendere come un lavoro di SEO ben fatto sarà quello in grado di lavorare non solo sulle parole chiave ma anche sui termini di ricerca.

Facciamo un esempio pratico: cercando la ricetta di una torta di mele un utente potrebbe digitare diverse query: “ricetta torta di mele”, “torta di mele senza burro”, “torta di mele veloce”, “torta di mele cremosa” e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste rappresentano appunto delle query, accomunate tra loro dalla presenza della keyword “torta di mele”. La differenza tra keyword e query è tutta qui!

La base per la crescita dei contenuti di un sito, dunque, parte dall’analisi delle query con cui esso viene raggiunto e dall’estrapolazione delle parole chiave, al fine di verificare se effettivamente compariamo tra i risultati per quello che ci interessa oppure no.

Keyword di coda lunga

È dalle query utilizzate dagli utenti che si generano poi le cosiddette long tail keyword, ovvero parole chiave di coda lunga, che sono composte da diverse parole che si rivolgono a un target ben preciso. Riprendendo l’esempio precedente, una keyword di coda lunga potrebbe essere, per esempio “torta di mele vegana”.

La loro maggiore specificità fa sì che, tendenzialmente, questo tipo di keyword contenga meno risultati rispetto alla parola chiave generica, con un conseguente tasso di competitività inferiore, che può rappresentare una leva importante sia per una strategia di content marketing agli inizi, quando si cerca di guadagnare posizioni nelle SERP, sia per una campagna Google Ads con budget ridotto.