Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

È così strano pensare che il web abbia una potenziale tale da aver generato la nascita di nuove professioni (come quella degli imprenditori digitali), nuovi modi di fare economia e di guadagnare soldi reali? Assolutamente no! E oggi vi spieghiamo perché!

Dalla nascita del World Wide Web, nel lontano 1991, passare il proprio tempo online non significa più solo navigare per piacere, per fare ricerche, per mettersi in contatto con persone in luoghi diversi ma significa sempre più lavorare, investire, far girare una nuova economia: quella digitale.

Dobbiamo ammettere che il concetto di economia digitale in Italia non è ancora stato ben definito (basti pensare che su Wikipedia la ricerca di questo termine rimanda alla pagina inglese) e ciò sta a rappresentare quanto, in realtà, l’evoluzione del web viaggi talmente veloce da non riuscire quasi a starle dietro. L’economia digitale comprende tutte le attività economiche che si sono sviluppate grazie alle tecnologie digitali trasformando procedure che prima si svolgevano offline o implementando nuove possibilità tramite l’utilizzo di internet.

A cavalcare l’onda della rivoluzione digitale sono stati in molti, ma tra questi spiccano senz’altro coloro che oggi vengono definiti “imprenditori digitali”. Se l’imprenditore è colui che dà il via a un’attività professionale e la gestisce al fine di farla crescere e mantenerla tale, l’imprenditore digitale sfrutta le potenzialità del web per dare origine a un’attività che si sviluppa totalmente o perlopiù online.

Tutti possono diventare imprenditori digitali?

Senza dubbio, per avviare una professione sul web, è necessario avere una conoscenza approfondita di piattaforme, dinamiche, procedure, funzionalità e tutto ciò che appartiene al mondo della navigazione via etere. Improvvisarsi utilizzatori del digitale non è certamente consigliabile poiché l’attività potrebbe rivelarsi fallimentare o addirittura, non sapendo come fronteggiare le possibili problematiche, rivoltarvisi contro.

 gif

L’attitudine, o predisposizione che dir si voglia, al lavoro digitale non è certo da tralasciare ma un po’ di impegno e il giusto atteggiamento open-minded possono essere valide basi per imparare a destreggiarsi sul web e avviare la propria attività.

Dai social allo sviluppo di siti internet, dalle campagne a pagamento alla SEO fino alla vendita online di beni e servizi: i campi di intervento sono talmente tanti che potrebbe sembrare molto facile lanciare la propria attività partendo da zero ma, proprio per questo stesso motivo, uno degli spetti negativi del lavoro sul web è l’elevata concorrenza non sempre leale e paritaria in cui ci si può imbattere. Apparentemente tutti possono professarsi sapienti utilizzatori del digitale e questo ci pone in continua competizione con chi vende i propri servizi a basso costo a fronte di una inesperienza ben nascosta: ecco uno dei maggiori fattori di rischio per un imprenditore digitale, ovvero la difficoltà del riuscire a far percepire la propria professionalità e serietà in un mare di tuttologi del web. Ma la determinazione ripaga, così come l’impegno e l’onestà: prima o poi chi si affida a persone non competenti se ne accorge e corre ai ripari.


Un altro aspetto negativo del lavoro online, se così lo si vuole definire, è la costanza con la quale l’attività va svolta: per far sì che il lavoro proceda bene è necessario essere sempre aggiornati, sempre sul pezzo, sempre alla ricerca di novità, implementazioni, nuove feature quasi come se si rincorresse un treno che non si ferma mai. Ma è davvero una componente di questo lavoro così svantaggiosa? In fondo l’innovazione è diventata, per fortuna, pane quotidiano di ogni tipologia di attività e avere la possibilità di lavorare correndo al fianco della rivoluzione digitale non è poi così male!

Lanciarsi nell’imprenditoria digitale significa anche avere la possibilità di arrivare dove nessuno ancora è arrivato, di sviluppare nuovi strumenti, nuovi metodi, nuove scorciatoie, di mettere alla prova se stessi e ciò che già esiste. Niente male come motivazione per farci un pensierino, vero?