Chi è utente di Facebook e non ha mai fatto parte di un gruppo? Difficilmente ci si iscrive al social network più conosciuto al mondo e si riesce a scampare a un “Mario Rossi ti ha invitato a iscriverti a questo gruppo”. Ma perché si viene invitati a gruppi di cui magari non si conosce nemmeno l’esistenza?

Le risposte sono semplici ma molteplici: condivisione di informazioni, di servizi, di occasioni… dipende dal gruppo.

Facebook dà ai suoi utenti l’opzione di crearne 3 diverse tipologie:

  • Gruppo pubblico: il contenuto è visibile a tutti, sia ai membri del gruppo che a coloro che non ne fanno parte.
  • Gruppo chiuso: il nome del gruppo e il nome degli utenti che ne fanno parte sono visibili a tutti, ma i post invece sono visibili solo a chi ne fa parte.
  • Gruppo segreto: non è rintracciabile all’interno della piattaforma e l’accesso è riservato solo ai membri selezionati dagli amministratori.

Ma perché vengono invece creati i gruppi?

Ci sono varie risposte anche qui, ma quella principale è che i gruppi permettono di richiamare l’attenzione di molte persone attorno a un determinato soggetto, per esempio il proprio business. In questo caso, è utile creare un gruppo per interagire con la tua audience in modo più approfondito e dettagliato di come invece si fa tramite la pagina aziendale.

Un aiuto può essere dato dalla funzione “domanda”, in cui un utente fa una domanda che poi potrà essere visionabile, insieme alla risposta, dagli altri utenti. Un altro modo che i partecipanti del gruppo hanno per scambiarsi informazioni tramite messaggio è la chat di gruppo, che permette un approccio più interattivo non solo tra venditore e cliente ma anche tra i clienti stessi. Questo è anche uno strumento utile condividere lo storytelling aziendale e per raccogliere un feedback dagli utenti riguardo alle novità introdotte, utilizzandolo per ottimizzare la strategia di marketing.

Quindi, i gruppi Facebook sono utili? Sì, lo sono se si sa come usare e sfruttare al meglio le loro funzionalità.