Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

Con il termine storytelling s’intende quella che è comunemente conosciuta come l’arte di narrare, di raccontare una storia. Il concetto di storytelling, che nasce nel campo della letteratura e della retorica, se applicato al marketing aziendale, e all’ambito corporate in generale, la gestione storytelling prende il nome di storytelling management o, “italianizzato”, storytelling aziendale.
Fare storytelling vuol dire sfruttare la narrazione, una delle pratiche più antiche ed efficaci della buona comunicazione. Ma vuol dire anche informare ed emozionare il pubblico senza annoiare. Lo scopo di chi usa lo storytelling e di chi costruisce narrative – che diventano racconti su di sé, sui propri marchi o i propri prodotti – è quello di instaurare una relazione profonda con il proprio pubblico, che non vuole solo informare ma coinvolgere attivamente.

Dopo il boom degli anni ’70-’80, il mercato pubblicitario ha subito una forte inflessione e i messaggi pubblicitari tradizionali sono andati perdendo efficacia presso il pubblico, che ha iniziato a sviluppare una sorta di “filtro” contro la pubblicità facendo registrare una costante diminuzione del tasso di risposta (su Internet questo fenomeno è detto “banner blindness“). Questo processo di saturazione all’esposizione pubblicitaria ha spinto i creativi a trovare forme nuove di comunicazione in grado di catturare nuovamente l’attenzione degli interlocutori dando vita a nuove tecniche creative tra le quali, appunto, lo storytelling management. Attraverso la narrazione di una storia, infatti, si vuole superare la crescente indifferenza dello spettatore verso i messaggi pubblicitari.

Questa tecnica è estremamente efficace per promuovere un’azienda o un’attività, perché aiuta a rimanere impressi nella mente del consumatore; i prodotti si dimenticano, le belle storie no. Anche perché la narrazione è qualcosa di intrinseco nella nostra cultura, la storia umana stessa è stata sempre narrata come una favola, trasmessa alle generazioni future sotto forma di racconti dal sapore antico. Allo stesso modo ogni attività o azienda ha una propria storia da raccontare, che va però veicolata al giusto pubblico tramite un dialogo che vada a colpire i punti sensibili.
Le aziende interessate ad intraprendere un percorso di comunicazione attraverso lo storytelling devono seguire un iter ben preciso che ha il suo punto di origine in una seria ed attenta fase di auto-analisi. Una volta trovata la chiave di volta, bisogna giocare con le nostre emozioni primarie, quelle più forti e istintive che abbiamo. Ce l’avete presente il film Inside out? Ecco, è di quelle che stiamo parlando: rabbia, paura, tristezza, gioia, disgusto, sorpresa.
Qualsiasi cosa si venda, il racconto deve essere fatto con passione e trasmettere coinvolgimento, per abbattere i muri che separano separano l’azienda dal cliente. Perché se non si fidelizza non si può parlare di content marketing. Mentre se si comunica davvero con l’utente, e gli si offre la risposta che sta cercando, col tempo si riuscirà a scatenare la spinta che determina oggi il successo delle aziende.

L’agenzia britannica AB Copywriting ha realizzato un’infografica molto efficace che ci aiuta a mettere in fila tutti gli elementi fondamentali per stabilire e realizzare una strategia di storytelling vincente.


Riassumiamoli:

  • FIDUCIA: il nostro pubblico dovrà riporre una certa fiducia in chi racconta la storia, nel nostro brand quindi;
  • DRAMMA: mai censurare la parte “drammatica” delle nostre storie, non per niente poco sopra abbiamo citato emozioni non soltanto positive su cui fare leva, l’importante è l’impatto (senza esagerare nel dramma ovviamente);
  • REALISMO: le nostre storie devono essere realistiche, più il pubblico riconoscerà la nostra storia come familiare e plausibile, maggiori saranno le possibilità che questa gli resti impressa e lo persuada all’acquisto;
  • IMMERSIVITÀ: più i nostri racconti sono coinvolgenti e permetteranno all’utente di potersi identificare in qualche modo in quello che vede o legge, maggiori sono le possibilità di fargli cambiare idea;
  • SEMPLICITÀ: le storie semplici sono le più efficaci e quelle che riescono a veicolare al meglio l’impatto emotivo che vogliamo scatenare sul nostro pubblico;
  • INTERATTIVITÀ: le storie sono più convincenti quando inducono i lettori a ricavarne il significato in autonomia;
  • FAMILIARITÀ: i racconti che funzionano meglio sono quelli che descrivono scenari familiari all’utente comune.

Passando dalla teoria alla pratica, sono moltissimi gli esempi di storytelling efficace che si potrebbero citare, dalle campagne Dove ai Lego movies, noi abbiamo scelto l’ultima fatica dei geniali pubblicitari di Adidas. Non vi anticipiamo niente, cliccate play qui sotto ed emozionatevi con noi!