Nel nostro blog abbiamo parlato di quanto sia importante la customer experience (abbreviata in CX). Come più volte sottolineato, un sistema che ponga al centro l’utente e la sua esperienza in un ambiente digitale è diventato, per Google, di estrema rilevanza. Non a caso, tra i siti che sono posizionati in maniera migliore all’interno delle varie SERP troviamo quelli che più risultano semplici e confortevoli, in termini di navigazione.

Chiaro, probabilmente non potremo mai investire nella CX quanto Amazon, Prada o Netflix, ma studiarne un po’ il successo e ispirarsi alle loro best practice potrebbe aiutarci a migliorare e magari ottenere un po’ di conversione in più.

Il motore di ricerca interno

Immaginiamo di accedere al sito di Amazon e cercare ispirazione per comprare un regalo. Non abbiamo un’idea precisa, quindi cerchiamo la barra del motore interno di ricerca e digitiamo le prime lettere; due cose ci saltano all’occhio: i suggerimenti di completamento e i suggerimenti per categoria.

Cosa sta facendo Amazon in quel preciso istante? Sta cercando di guidarci nella ricerca, di renderla al contempo più veloce e più precisa, in una maniera che sia rivolta certamente alla finalizzazione dell’acquisto, ma anche attenta alle nostre esigenze.

Se il risultato è un utente contento e ben predisposto all’acquisto, non dobbiamo dimenticare però che questo processo non è solamente frutto di Intelligenza Artificiale e automazione tecnologica.

Il fattore umano e la Customer Experience

Leggendo questo articolo sull’Industria 5.0 di UniverseIT, ci rendiamo conto di come la volontà di porre al centro l’individuo nei rapporti che ha col mondo che lo circonda stia diventando una necessità.

L’antropocentrismo, prendendo a prestito un concetto chiave dell’Umanesimo, sta diventando una coordinata fondamentale in tutti i processi della società odierna e questo si riflette sul mondo del digitale. L’interazione dell’uomo con la tecnologia, e non la tecnologia soltanto, può trasformare il modo che abbiamo di vivere negli spazi online e di conseguenza acquistare, vendere, studiare, ricercare informazioni con un grado sempre più alto di appagamento, semplicità e soddisfazione; tutto questo perché l’approccio creativo dell’uomo è impossibile da riprodurre.

Motore di ricerca interno, analisi dei dati e dei comportamenti degli utenti

Entrando nello specifico, possiamo dire che il motore di ricerca interno al sito ci offre delle possibilità di studio interessanti. Dai dati, in particolar modo sugli intenti di ricerca, sulle parole chiave e sullo stile con cui l’utente immette la query, un’azienda può arrivare a estrapolare una strategia che garantisca risultati efficienti e sensibilmente interessanti.

Da qui, la possibilità di inserire un completamento automatico suggerito, o una navigazione assistita passo per passo, che non lasci spazio ai fraintendimenti e ai dubbi.

Ricordiamolo, l’utente non vuole assolutamente sentirsi confuso e perso di fronte a un sito. Quindi un layout chiaro e intuitivo, suggerimenti disponibili ma non invasivi e strumenti per una ricerca guidata sono elementi fondamentali per regalare un’esperienza di navigazione positiva e memorabile.