Dopo il grande successo riscosso nel 2020, anche per tutto il 2021 il podcasting ha continuato a registrare performance incoraggianti. E se qualcuno ancora lo ritenesse un hobby per i tempi dilatati del lockdown, dovrà ricredersi. Basta scorrere le più aggiornate indagini sul settore per vedere che il fenomeno cresce e conquista pian piano nuovi target di ascoltatori.

“I podcast si confermano un’opportunità preziosa per il mondo editoriale e dell’intrattenimento: valorizzano le produzioni di qualità e rappresentano un contesto potenzialmente “ospitale” per le comunicazioni di brand, poiché offrono un’esperienza di fruizione attenta, coinvolgente, immersiva, sicura, – recita la terza edizione di Ipsos Digital Audio Survey, la ricerca che misura l’ascolto e la modalità di fruizione di tutte le forme di Digital Audio – consentono lo sviluppo di audience investite che in prospettiva, se adeguatamente stimolate e soddisfatte, potranno credibilmente diventare oggetto di proposte a pagamento”. Secondo il dato monitorato dall’indagine presentata da Ipsos lo scorso ottobre, l’ascolto dei podcast nell’ultimo mese, raggiunge nel 2021 quota 31% tra i 16-60enni (circa 9,3 milioni di persone). Dati positivi confermati anche dal recente report di Nielsen per Audible, che registra ben 14,5 milioni di italiani ascoltatori di podcast a fronte dei 13,9 dello scorso aggiornamento.

Numeri questi, che non possono certo essere ignorati da chi si occupa di comunicazione e marketing, ma che vanno analizzati nel dettaglio per capire possibili tendenze e i target da raggiungere. Gli studi confermano che il branded podcast resta un ottimo contesto pubblicitario, con un ricordo molto elevato delle pubblicità associate ai podcast (71%), soprattutto nella forma di adv prima/durante/dopo i podcast.

Chi è l’ascoltatore di podcast? 

Ipsos conferma che è ancora un ascoltatore marcatamente giovane (44% di under 35), anche se il 2021 vede crescere il target adulti, costituito per il 27% da laureati e per il 13% da professionisti. Questo dato di penetrazione sembra indicare che in qualche maniera la crescita richiederebbe un’azione educativa per avvicinare la popolazione generale al format, evidenziandone le potenzialità e le molteplici occasioni di fruizione.

In che modo si ascoltano i podcast

Principalmente da casa, ben l’81%, spesso facendo dell’altro in contemporanea, appoggiandosi a Spotify, regina delle piattaforme, seguita da YouTube, e soprattutto ancora con una modalità di approccio ai podcast prevalentemente “pull”, con l’utente che decide di ascoltare dopo avere cercato in Internet un argomento che lo interessava (34%). “In ottica prospettica – continua Ipsos – è interessante notare che la GEN Z (16-25 anni) è più facilmente spinta ad ascoltare podcast attraverso passaparola social (32% vs. 25% del totale utenti podcast) e suggerimenti dalla app che utilizza (25% vs. 16%)”.

Podcast e influencer

In questa terza edizione della Ipsos Digital Audio Survey è stato inoltre indagato il ruolo specifico degli influencer, che risultano avere influenza nel promuovere l’ascolto dei podcast per 2 ascoltatori su 3, con un peso particolarmente forte tra i più giovani (74% degli under 35 vs. 54% dei 45+).