Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2020 di Alessandra

Se seguite regolarmente il nostro blog forse ricorderete quando, circa un anno e mezzo fa, abbiamo parlato della “mitologica” posizione zero di Google, quella che non si può comprare e che si raggiunge soltanto strutturando i contenuti in un modo ben preciso, ovvero come se stessimo dando risposta a una domanda.

Nel marzo 2018, a seguito della segnalazione da parte di molti utenti di anomalie nei risultati zero correlati ad alcune query specifiche (in particolare quelle del tipo “che ore sono adesso a New York” o “quanto fa 16.943:112” o ancora “a quanti centimetri corrisponde un pollice”), dopo una settimana di test, Google decise di sospendere i tentativi di correzione per via delle troppe anomalie da sistemare, mantenendo la visualizzazione del risultato zero solo quando è sicuro al 100% di fornire una risposta che risolva completamente la query degli utenti.

Otto mesi dopo BigG è finalmente riuscito a risolvere tutti i problemi e torna a proporre ai propri utenti risultati immediati in posizione zero anche per query specifiche – come quelle per sapere che ore sono in una determinata località – o alle query relative a determinati calcoli matematici e alle conversioni di unità. Da mobile, il motore di ricerca ha deciso di fornire più link per “mostrare tutti i risultati” quando non ha la certezza che il solo snippet in posizione zero soddisfi del tutto la ricerca fatta, reindirizzando l’utente sulla home di Google dove si potranno visualizzare tutti i risultati della ricerca appena svolta.

Per esempio, provando a inserire la query “time in Italy”, Google è perfettamente in grado di intuire che, essendo il dispositivo con cui viene fatta la ricerca, collegato a un IP di navigazione localizzato in Italia, è possibile che la richiesta sia quella dell’orario ma ci sono ottime possibilità che si tratti anche di qualcos’altro. Per questo, oltre all’ora esatta in posizione zero, restituisce anche una serie di altri risultati da approfondire tramite link.

Nel caso invece in cui Google ritenga che la propria selezione di informazioni sia esaustiva l’utente visualizzerà – da mobile – all’inizio della SERP, senza dover procedere a ulteriori click, la risposta alla propria domanda, il risultato del calcolo o la conversione metrica. In questo caso, continuando l’esempio precedente e provando a inserire la query “time in Las Vegas”, Google si sente sicuro nell’ipotizzare che la ricerca sia relativa all’orario di Las Vegas nel momento della ricerca e restituisce quindi esclusivamente il risultato in posizione zero con la risposta alla domanda.

Inoltre, nel caso di conversioni di unità e calcoli matematici di base, l’interazione diventa dinamica grazie alla possibilità di utilizzare la calcolatrice stessa o scegliere altre unità di misura.

Come già detto, obiettivo di Google è quello di offrire ai propri utenti  un’esperienza web sempre più rapida ed intuitiva, che in questo modo viene resa ancora più precisa e diffusa a livello globale sia da mobile che da web eliminando anche gli articoli sponsorizzati per questo tipo di ricerche.