Abbiamo già introdotto, con un precedente articolo, la fondamentale differenza tra keyword e query in ambito SEO. Nello specifico di una campagna pubblicitaria digitale (Adv a pagamento), potremmo definire le keyword come parole o frasi che descrivono il prodotto o servizio per aiutare il sistema a stabilire quando e dove vogliamo che il nostro annuncio sia pubblicato. Nello specifico, in corrispondenza di quali query di ricerca. È chiaro quindi, che non tutte sono ugualmente efficaci. Così come esiste un modello ideale di scelta delle parole chiave, esiste l’uso errato delle keyword in una campagna pubblicitaria.

Il vantaggio di una buona keyword research

Le keyword scelte per gli annunci a pagamento su Google ADS, se pertinenti e di qualità, permetteranno infatti di:

  • associare correttamente gli annunci alle query di ricerca utilizzate dagli utenti,
  • apparire in posizione privilegiata all’interno delle SERP,
  • raggiungere i clienti in modo targhettizzato,
  • migliorare il rendimento degli annunci ed evitare di pagare i click inutilmente.

È facile dunque intuire come la selezione delle keyword da utilizzare all’interno delle campagne, sia di fondamentale importanza, sia per raggiungere gli obiettivi prefissati, sia per non andare incontro ad eventuali conseguenze negative date da un uso illecito delle keyword selezionate.

Come scegliere le keyword

Google Ads ha uno strumento fondamentale non solo per far funzionare al meglio gli annunci pubblicitari ma anche per l’ottimizzazione SEO dei termini di ricerca. All’interno della piattaforma, infatti, è possibile sapere quali keywords digitate dagli utenti hanno permesso di far apparire i diversi annunci e, di conseguenza, valorizzare le parole chiave più performanti.

Quando andiamo a impostare il nostri annunci digitali, potremo scegliere tra diverse tipologie di keyword, per dare quante più indicazioni possibili a Google sulle SERP e i siti in cui far apparire gli annunci:

  • keyword generiche: parole chiave che permettono di raggiungere il maggior numero possibile di utenti;
  • keyword specifiche: la scelta ideale per raggiungere clienti molto precisi, attraverso una campagna molto targettizzata;
  • keyword simili: adatte per mostrare annunci più pertinenti ai potenziali clienti;
  • keyword correlate: parole chiave che consentono la pubblicazione dei tuoi annunci su siti web o app pertinenti.

Il numero giusto delle keyword? Anche se sul piano tecnico è possibile inserirne centinaia, il numero ideale di parole chiave a inserire all’interno di una campagna, come target per la visualizzazione degli annunci, è compreso tra 5 e 20. Escluse le keyword cosiddette “negative”, che meritano una menzione a parte.

In fase di costruzione della campagna, è possibile inserire anche le cosiddette keyword a corrispondenza inversa (o negative): tutte quelle parole che non si vuole che vengano associate agli annunci. In questo modo sarà possibile evitare di apparire nelle ricerche degli utenti che non riguardano realmente i prodotti e i servizi oggetto dell’Adv. Inutile dire che mantenere aggiornato l’elenco delle keyword a corrispondenza inversa è uno degli accorgimenti fondamentali per far performare al meglio la campagna.

Uso illecito del marchio nelle keyword

L’uso più errato in assoluto che si possa fare delle keyword, però, è l’inserimento tra le parole chiave di un marchio. Infatti, sia che il marchio di registrato, sia che venga ritenuto  sufficientemente noto dalla maggioranza delle persone, vige quanto prescritto dal Codice della Proprietà Industriale. In base a quest’ultimo, infatti, “I diritti del titolare del marchio d’impresa registrato consistono nella facoltà di fare uso esclusivo del marchio” nonché nel diritto di vietare ai terzi, salvo proprio consenso, di usare nell’attività economica segni grafici identici o simili, per prodotti o servizi identici o simili.

Lo stesso principio è valido anche quando viene utilizzato il nome di un prodotto appartenente a un marchio, per esempio Nutella o iPhone.