Negli ultimi tempi si è sentito parlare moltissimo di intelligenza artificiale e del suo rapporto con i lavori nel digitale. Web developer, copywriter, grafici: tutti possono avvalersi di un’AI per agevolare il proprio operato e ottenere risultati più rapidamente.
Dal punto di vista della generazione di testi per il web, le AI sono davvero forti. Ma la domanda è: riusciranno davvero a soppiantare il lavoro del copywriter? Scopriamolo insieme!
AI e Copywriting: i punti di forza
Non possiamo esimerci dal sottolineare l’efficienza dell’Intelligenza Artificiale, quando si tratta di copywriting. Velocità di esecuzione, analisi di una pressocché infinita quantità di dati e precisione grammaticale sono tra le armi migliori di una IA. Questi motivi ci spingono a pensare che l’apporto di uno strumento di questo genere possa essere indispensabile per un copy. In effetti, poter avere accesso immediato alle fonti è il sogno di chiunque lavori con la produzione dei contenuti… ma per quale motivo?
Con l’evolvere della comunicazione online e la necessità di produrre contenuti in tempi sempre più ristretti, sembra sia diventato impossibile permettersi un “blocco dello scrittore”. Parallelamente, per molti siti la necessità è quella di coprire una vasta gamma di argomenti.
Queste motivazioni devono essere ciò che ha spinto lo staff di CNET, portale internazionale di news che si occupa principalmente di tecnologia, a utilizzare un’Intelligenza Artificiale per pubblicare almeno una settantina di articoli (ma pare che siano molti, molti di più). La presenza di errori piuttosto evidenti, taluni addirittura gravi, ha obbligato CNET a sospendere la pubblicazione “automatizzata”.
AI e Copywriting: i punti di debolezza
L’esempio di CNET ci porta per forza di cose ad analizzare i punti di debolezza di produrre contenuti attraverso un’Intelligenza Artificiale.
La capacità di una macchina di produrre dei modelli “standardizzati” la rende un ottimo strumento per predisporre del materiale grezzo, al quale mancheranno sempre gli elementi di una comunicazione umana: ironia, imprevedibilità e originalità.
Sono proprio questi elementi a rendere i contenuti prodotti da esseri umani, ancor oggi, i preferiti da parte degli utenti del web.
A questo si aggiunge un problema non di poco conto: esiste una casistica documentata nella quale è evidente come l’intelligenza artificiale non verifichi le fonti dalle quali preleva le informazioni. Questo rischia di essere un problema per chi considera tutti i contenuti generati tramite IA come attendibili: un giornalista che non si documenta e non accerta le fonti, non può essere considerato un buon giornalista!
AI al servizio del copywriting
Dalle precedenti considerazioni, possiamo estrapolare dei consigli per la creazione di contenuti testuali:
- Dopo aver sottoposto all’Intelligenza Artificiale le nostre richieste, ricordiamoci sempre di controllare la veridicità di ciò che essa produce.
- Il testo creato dall’IA manca di personalità: rileggiamolo e andiamo a modificare i passaggi più “monotoni”, a livello sintattico e lessicale.
- Se il tipo di contenuto lo permette, aggiungiamo un pizzico di ironia: farà risaltare la componente umana e stuzzicherà l’appetito del lettore.
- L’IA aiuta anche nella parte organizzativa del lavoro: mettere in ordine i contenuti (nel caso di una pagina web, copy e microcopy)
- Non lasciamo fare tutto il lavoro all’IA: gli spunti migliori vengono dall’imprevedibilità della mente umana. Scrivere non è solo mestiere, ma anche passione, non dimentichiamocene!
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