La competizione in rete è davvero estenuante. Qualunque sia il tuo modello di business o il settore in cui lavori, dovrai sempre fare i conti con qualcuno che vuole soffiarti il posto in vetta. Come abbiamo già visto nell’articolo sul benchmarking, confrontarsi con i nostri rivali ci permette di imparare dai loro errori, ma anche dai loro punti di forza, con un unico obiettivo: migliorarci costantemente.

In questo articolo faremo una riflessione su un aspetto del digital marketing che non dovremmo mai sottovalutare: l’analisi SEO del nostro sito e dei competitor.

A cosa serve fare l’analisi SEO del nostro sito?

Monitorare costantemente l’andamento di un sito ci consente di dare risposte a molte delle nostre domande. Stiamo migliorando? Possiamo fare di più? Con quali query gli utenti raggiungono il nostro sito?

Conquistare un posto in SERP, in effetti, è una questione piuttosto impegnativa. Teniamo presente che la prima pagina dei risultati di Google è la miglior vetrina per il nostro sito. Quindi, come fare?

Ecco una serie di mosse da mettere in campo per una strategia SEO:

  • verificare il corretto funzionamento del sito da mobile e da desktop;
  • rispettare i parametri della User Experience, tenendo presente i Core Web Vitals;
  • controllare l’esistenza di contenuti duplicati nel blog;
  • aggiornare i contenuti;
  • fare una mappatura delle parole chiave e della loro distribuzione;
  • utilizzare i metatag correttamente;
  • rimanere aggiornati sugli update di Google.

Gli strumenti utili che ci vengono in soccorso sono Google Analytics, la Search Console, PageSpeed Insights.

Perché fare un’analisi SEO dei competitor?

Ecco, una volta che avremo consolidato la nostra posizione e compreso qual è l’andamento del nostro sito, una buona prassi sarebbe svolgere delle ricerche sui nostri competitor diretti e indiretti. Lo si può fare utilizzando dei tool, ce ne sono molti, tra cui SeoZoom e Semrush, ma con un po’ di pazienza lo si può fare anche manualmente:

  • ipotizzare delle query interessanti sia per noi che per il nostro competitor e verificarne il posizionamento
  • confrontare i rispettivi contenuti simili e cercare di immaginare la strategia per le parole chiave del nostro “avversario”;
  • cercare di capire la longevità e l’authority del nostro competitor per il settore di riferimento;
  • studiarne i topic principali e i contenuti con il miglior ranking.

I motivi?

Semplice: non sempre siamo in grado di avere tutto sotto controllo. Guardare ai nostri competitor è uno dei modi più veloci per scoprire eventuali falle nel nostro sistema.

Magari non abbiamo riflettuto su alcune parole chiave che potrebbero essere importanti per la nostra visibilità, oppure non abbiamo spinto abbastanza alcuni nostri prodotti e i nostri avversari ci hanno rubato una fetta di mercato. Allo stesso tempo, tutto ciò che analizziamo al di fuori di noi è una spinta al miglioramento interno e scoprire difetti dei nostri “nemici” è più semplice che ammettere i nostri.

Lo ricordiamo ancora una volta: l’analisi SEO va fatta periodicamente. Avere uno storico dell’andamento del nostro sito è nel nostro interesse, ci aiuta a capire le fluttuazioni, a ripensare le strategie o, nel caso in cui la crescita sia costante, a dire a noi stessi: “bravo, hai fatto un buon lavoro!”.