Quando ci avviciniamo al mondo del marketing e della comunicazione, una delle prime cose che dobbiamo chiederci è: come faccio a emergere in un ambiente così competitivo?
La risposta è piuttosto complessa, ma se volessimo organizzarla per punti, potremmo dire che:
- è necessario avere una buona base teorica,
- bisogna sapersi guardare attorno,
- è buona prassi lavorare per punti e pianificare i propri obiettivi,
- è fondamentale essere costanti e lavorare senza fretta ma senza sosta.
Questi concetti possono essere applicati a qualsiasi tipo di business, perché sono le componenti essenziali per mantenere una mentalità vincente.
Ma cosa intendiamo quando diciamo che bisogna sapersi guardare attorno? Saper analizzare e comprendere quello che fanno i nostri competitor diretti e indiretti, è una componente essenziale del nostro lavoro, ci aiuta a imparare dai loro errori e a mettere in atto delle strategie valide.
Benchmarking: cos’è e a cosa serve
La pratica del benchmarking è il metodo di valutazione delle competenze di un’organizzazione, basato sul confronto con i competitor più performanti del proprio settore.
Secondo questo schema infatti permettiamo a noi stessi di migliorare le nostre strategie, testandole e traendone beneficio. Ovviamente il benchmarking richiede molto tempo e molta pazienza, affinché renda i frutti desiderati.
I social media, un efficace strumento per il benchmarking
Ma se volessimo entrare un po’ più nello specifico, come si mettono in atto delle efficaci strategie di benchmarking?
I social media sono uno strumento davvero interessante perché, con il passare del tempo, si sono evoluti a tal punto da consentirci di studiare, carpire informazioni, cogliere le strategie adottate dai famosi “best in class” e di valutarne, secondo i nostri bisogni, gli aspetti positivi.
Facebook: Rosetta e i segreti del marketing
Tra le funzioni implementate da Facebook, dal 2018 è attivo un sistema di apprendimento automatico su larga scala di nome Rosetta. Questo sistema è in grado di estrarre del testo da immagini e frame dei video, “imparando” a collegarne il significato in relazione all’immagine.
Facendo una semplice ricerca per parole chiave, per esempio nel caso di alcuni brand, è possibile scoprire come vengono targettizzati e avere un’idea più chiara su quale sia la strategia messa in atto.
Twitter e LinkedIn: ricerche avanzate
La ricerca avanzata di Twitter e LinkedIn utilizza degli “operatori di ricerca”, ovvero dei caratteri che, al momento dell’inserimento di una query, aggiungono dei parametri permettendoti di rendere i tuoi risultati più selettivi, escludendo le cose meno pertinenti o interessanti.
Nel caso specifico di Twitter, si può effettuare una ricerca per parole, per hashtag, per frasi esatte, per account o addirittura per periodo di pubblicazione.
LinkedIn, invece, analogamente a quanto fa Google, ci permette di usufruire della Boolean Search, cioè la possibilità di sfruttare dei modificatori per affinare la ricerca, come virgolette, parentesi, oppure parole (rigorosamente in maiuscolo ed in inglese) come OR, NOT e AND.
Social media e strumenti esterni
È bene sapere che esistono anche degli “aiuti” esterni che ci possono servire in queste ricerche, tra questi alcuni esempi sono Buzzsumo, Hootsuite e Tweetdeck, Mention.
Questi ci consentono di monitorare l’andamento di hashtag e parole chiave per rimanere sempre aggiornati, ricevere alert riguardo a menzioni e citazioni di parole chiave interessanti, o addirittura studiare i contenuti dei concorrenti e imparare dalle loro dinamiche.
Per concludere, è giusto precisare che studiare le strategie dei nostri avversari, non significa copiare. Chi fa business, sa cucire una strategia che sia perfettamente aderente al proprio modello e alle proprie esigenze, che non può mai essere replicata passo passo. Ispirarsi a qualcuno, però, può sicuramente permetterci di crescere.
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