Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

Come abbiamo avuto modo di vedere ci sono diversi metodi di formazione, più o meno realizzabili ed adeguati alle singole realtà. Negli ultimi anni, di pari passo alla formazione e all’aggiornamento delle competenze, hanno preso piede iniziative formative di gruppo che hanno principalmente l’obiettivo di far vivere ai propri addetti un’esperienza che consolidi la squadra, trasmetta i valori aziendali e permetta ai membri del team di conoscersi in maniera più profonda e personale: i cosiddetti team building.

La formazione aziendale dovrebbe essere sempre colonna portante per qualsiasi business. Un’azienda, piccola o grande che sia, ha necessità di mantenere il proprio staff costantemente aggiornato e formato su come affrontare le sfide quotidiane. Produzione, amministrazione, vendita, comunicazione, ogni addetto deve far crescere le competenze e aumentare la propria professionalità per contribuire a far emergere l’azienda sul mercato. Tuttavia l’approccio sempre più human-to-human e la specializzazione delle competenze rende necessario un intervento anche nell’ambito del gruppo per gestire i rapporti, ed eventuali conflitti, in maniera appropriata. Il team building, o il team work, a volte è utile anche per consolidare partnership o per regalare l’opportunità di fare qualcosa di diverso ai propri stakeholder (partner, clienti, fornitori…).

Ma cos’è il team building? Letteralmente significa costruzione della squadra, nella pratica indica l’insieme di attività che servono a far interagire un gruppo di persone con l’obiettivo di migliorare la capacità di operare su un preciso task in squadra. Ci sono molte tipologie di attività: formative, esperienziali, ludiche, educative… In azienda il team building può essere utilizzato, oltre che per motivare e incentivare un gruppo di lavoro, anche per migliorare comunicazione e collaborazione o per divertire e premiare i propri lavoratori.

Il team building si colloca principalmente tra le iniziative di outdoor training in quanto per essere più efficace deve essere fatto fuori dal quotidiano dell’azienda, in un contesto differente che permetta di agevolare la relazione tra i componenti senza vizi di ruoli aziendali.

Esistono diverse tipologie di interventi di team building applicabili ed adattabili a seconda degli obiettivi specifici dell’azienda, i più diffusi sono legati a sfide sportive o di sopravvivenza, tuttavia basta un po’ di creatività per spaziare e realizzare un evento formativo tra i fornelli, sul palco di un teatro o in una sala di registrazione. Ovviamente bisogna saper valutare diverse componenti: le caratteristiche dei destinatari, il tempo a disposizione e gli aspetti da valorizzare.

Con il team building cambia anche la figura del formatore che diventa coach e accompagna le squadre in un percorso che porti ad evidenziare gli obiettivi del lavoro e a supportare il processo in ogni sua fase. Il coach è un formatore discreto e preparato che interviene solo per dare degli spunti o a spiegare delle procedure e veicola i messaggi formativi attraverso metafore chiare e fruibili. Il processo e le fasi di svolgimento sono costruiti preventivamente per rispondere alle reali esigenze dell’azienda e dei partecipanti e vengono accompagnate, alla fine, da un breve brief di verifica che spiega se e come gli obiettivi sono stati raggiunti.

Qualsiasi azienda che si sperimenti in questa tipologia di formazione può trarre un beneficio non solo per la comunicazione o l’organizzazione interna, ma anche per la comunicazione verso l’esterno poiché promuovere il proprio lato “umano” permette di avvicinare il pubblico e renderlo partecipe dell’emozione vissuta durante l’esperienza di team building.

L’esperienza ci insegna che anche una semplice partita a carte può diventare un esercizio di team building che può far emergere competitività, spirito di iniziativa e solidarietà… l’importante è avere le capacità di osservazione giuste per cogliere e tradurre le dinamiche di gioco in dinamiche di relazione da riconoscere e valorizzare per sviluppare il proprio gruppo.