Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

Abbiamo già affrontato in questo blog l’importanza di restare al passo con tutti gli aggiornamenti che Google apporta al proprio algoritmo, così da essere sicuri di aggiustare le nostre tecniche di posizionamento sul motore di ricerca di conseguenza… o per lo meno controllare di non aver fatto errori eccessivamente penalizzanti.

Per questo, dopo aver analizzato gli effetti di Google Maccabees, ci soffermiamo questa volta su Google RankBrain, un sistema di intelligenza artificiale di apprendimento automatico che aiuta Google a elaborare alcuni dei suoi risultati di ricerca, in particolare le query rare o uniche nel loro genere.

RankBrain è stato introdotto per la prima volta nel 2015 e ogni marketer online l’ha prima o poi sentito nominare e ne conosce l’importanza per il SEO. Di recente però Google ha annunciato di averlo aggiornato e “promosso” al terzo posto (su di un totale di circa 200) tra i propri fattori di ranking, il che significa che ora è diventato più importante che mai.

Quindi RankBrain è il nuovo modo in cui Google posiziona i risultati di ricerca? No. RankBrain è parte dell’algoritmo generale di ricerca di Google, un programma utilizzato per ordinare miliardi di pagine note ed in grado di individuare le più rilevanti per ogni query di ricerca associando due fattori già molto importanti in ambito SEO: Search Intent (intento di ricerca) + User Experience (esperienza utente).

Ciò che rende unico Google RankBrain è che apprende dagli utenti piuttosto che seguire una serie di regole che sono state programmate in esso. Fondamentalmente, RankBrain usa l’intelligenza artificiale per trovare frasi e termini simili a quello che l’utente ha digitato per capire meglio quale sia l’intento, restituendo risultati che si sentono correlati a ciò che l’utente sta cercando.

In quanto sistema di intelligenza artificiale, Google RankBrain impara costantemente da se stesso prestando attenzione a determinate metriche come la frequenza di rimbalzo e il tempo sulla pagina, consentendo a Google di comprendere frasi che potrebbero non aver affrontato prima. Oggigiorno gli utenti sono più inclini ad utilizzare chiavi di ricerca sempre più lunghe e complesse, arrivando spesso ad inserire nella barra del motore di ricerca intere frase o domande, RankBrain è in grado di interpretare queste richieste in un modo in cui nemmeno un umano potrebbe fare.

Quando vede una parola o un’espressione non familiare RankBrain usa l’intelligenza artificiale per cercare istantaneamente termini che hanno un significato simile che un utente ha digitato. Successivamente, filtra il risultato di conseguenza.

Facciamo una prova pratica. Se digito sul motore di ricerca, utilizzandolo in navigazione nascosta per non influenzare i risultati, semplicemente la lettera “c” Google mi proporrà ricerche suggerite più frequenti e inevitabilmente generiche, influenzate magari dagli avvenimenti recenti (Champions League) o dalla zona geografica.

google rankbrain test 1

Poi provo, nel corso della stessa sessione e all’interno della stessa finestra, a cercare “Animal instinct”, singolo di grande successo di Cranberries.

google rankbrain test 2

Essendo una canzone, Google mostra in prima posizione il video caricato sul canale ufficiale del gruppo. Ha già interpretato la mia query, ma questo è niente. Nella stessa finestra provo a ripetere la prima ricerca, digitando nuovamente la lettera “c”.

google rankbrain test 3

Visto? Grazie a RankBrain il motore di ricerca ha letteralmente provato a interpretare la mia ricerca, anticipando la possibile query con qualcosa di pertinente rispetto alla ricerca precedente, aggiungendo quindi tra le query suggerite anche Cranberries. E non l’ha fatto per la cronologia delle ricerche, dal momento che il browser era pulito, ma a causa della precedente ricerca, che ha dato il via al processo di interpretazione.

Cosa significa tutto questo per le aziende? Se i tuoi contenuti sono veramente utili, sono studiati per applicarsi ciascuno a un numero di termini di ricerca contenuto e pertinente e sono scritto per adattarsi al nostro linguaggio naturale, è probabile che Google RankBrain li favorisca all’interno dei risultati de motore di ricerca. In generale, scrivere i tuoi contenuti in un modo simile a come le persone tendono a parlare rende molto più alta la possibilità che l’algoritmo capisca quello che stai dicendo e lo posizioni più in alto. È dunque importante che i tuoi contenuti siano ottimizzati e impegnati a raggiungere standard elevati, consentendo alla tua azienda di rimanere rilevante laddove altri potrebbero esserne rimasti indietro.