Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

Haters: chi sono, cosa fanno e come evitarli. In realtà un modo per tenersi lontano dagli haters purtroppo non c’è ed è proprio per questo che è stato assegnato loro un epiteto così esplicativo. I professionisti dell’odio in rete, i maghi delle critiche, gli esperti di negatività e tecniche offensive: ecco chi sono gli haters.

La libertà di opinione ed espressione, messa in campo da quello che è il mondo del web al giorno d’oggi, ha notevolmente incrementato il circolo vizioso degli insulti in rete andando ad interessare un po’ tutti gli ambiti di vita quotidiana/sociale/politica. Esporsi sul web significa, ormai, dover fare i conti con le possibili (diciamo pure inevitabili) critiche che possono riguardare una caratteristica fisica, una scelta di vita, un’abitudine, un pensiero, un’appartenenza e qualsiasi altra cosa possa essere ritenuta opinabile. Esprimere un proprio parere sul web viene spesso confuso con la smisurata libertà di poter dire qualsiasi cosa, in qualsiasi modo, a chiunque e in qualunque contesto: in poche parole senza alcun filtro. Proprio di questo gli haters fanno una specie di missione che li porta ad impiegare molto del loro tempo per criticare e/o denigrare chi condivide parte della propria vita in rete, non distinguendo la fondamentale differenza tra persona e personaggio.

Insultare qualcuno attraverso un social o una qualsiasi pagina web, purtroppo, perde di importanza proprio perché manca l’aspetto “reale” e relazionale del contesto. È come se il mondo virtuale che separa i due soggetti (hater e vittima) concedesse il diritto di libera espressione, nonostante non ci sia una vera conoscenza e, di conseguenza, un vero criterio di giudizio. Il cyberspazio è diventato, infatti, terreno fertile per il cyberbullismo: l’estremizzazione dell’odio espresso attraverso la rete che mira a colpire direttamente le persone e che molto spesso apporta delle conseguenze anche tragiche nella vita reale della vittima.

A essere pesantemente attaccate dagli haters sono soprattutto le persone che lavorano in rete, facendo una delle tante professioni nate proprio grazie al costante sviluppo del web. Oggi essere una fashion blogger o uno youtuber ti espone quotidianamente a offese gratuite da parte di chi non condivide o non apprezza i tuoi contenuti. Questo, oltre ad entrare senza permesso da una porta strettamente personale, può minare senza scrupoli il lavoro svolto o le possibilità future.

Tutto ciò calato all’interno del mondo delle aziende si traduce in critiche o pareri negativi espressi su brand, prodotti, servizi, eventi e quant’altro. Non è inusuale che, per conferire autorità alla propria opinione, un cliente insoddisfatto utilizzi i canali online per esprimersi in maniera negativa. Tutto questo dovrebbe poter essere sempre lecito (visto che l’obiettivo delle recensioni online è proprio che ognuno possa esprimere il proprio parere) se non fosse che, nel caso degli haters, il giudizio non è veritiero ma mosso dalla volontà di infangare o nascosto dietro ad un’identità falsa o anonima.

Se non possono essere evitati, come comportarsi quindi con gli haters? Innanzitutto non ponendosi al loro stesso livello: se riceviamo un commento o una recensione negativi non cadiamo in tentazione di rispondere a tono poiché passeremmo dalla parte del torto e continueremmo a dargli un’importanza non meritata (esattamente l’opposto di quello che fa il Presidente Trump, quindi). Manteniamo il nostro linguaggio di risposta abituale e rispondiamo con cortesia anche a chi scrive solamente per riversare odio addosso a qualcuno senza motivo; questo ci aiuterà ad annullare l’effetto “circolo vizioso” del quale gli haters sono veri esperti. Se siamo certi che il nostro brand o prodotto non abbia nulla a che vedere con i giudizi negativi che ci vengono attribuiti continuiamo con il nostro piano d’azione, spingendo l’acceleratore sulle qualità e i vantaggi di ciò che offriamo. Per quella che è la logica del web un commento negativo può valere più di 10 positivi, quindi facciamo in modo che l’opinione generale sia sempre più positiva possibile.

Rapportarsi con un hater è molto diverso dall’avere a che fare con un semplice giudizio negativo espresso da un cliente insoddisfatto o un po’ esigente (al quale è sempre bene rispondere in maniera controllata): dall’altra parte dello schermo c’è una persona che non ha la capacità di raziocinio adatta a capire quali possano essere gli effetti del suo odio ingiustificato. Non gli servirà a nulla, quindi, ricevere una spiegazione dettagliata che vada in contrasto al suo giudizio e nemmeno una risposta che ricambi le sue offese: in questi casi estremi l’indifferenza è davvero un’arma potente.

Non ti curar di loro ma guarda e passa? Se si tratta di veri haters, sì.