L’Intelligenza Artificiale è l’innovativo strumento al servizio di qualsiasi cosa ma non c’è da spaventarsi, come per ogni novità è sufficiente tenersi aggiornati e comprendere al meglio come sfruttarla per favorire anche la promozione della propria azienda o del proprio business. Il timore è quello che l’AI possa sostituire la mente umana ed efficientare ogni tipologia di processo ma sempre più ci si sta accorgendo che, in particolare nei processi creativi di marketing, ciò non sarà possibile.

Google e l’Intelligenza Artificiale

Abbiamo già visto come Google sta affrontando l’implementazione con l’Intelligenza Artificiale in modo da sfruttarla per proporre SERP sempre più puntuali e in linea con le intenzioni dell’utente. Da anni ci sono anche gli ingegneri Dorothea Wiesmann Rothuizen e Wojtek Skut nel team che implementa nuove funzionalità in Google Ads, come la corrispondenza generica. Il loro compito è quello di migliorare continuamente l’intelligenza artificiale (AI) e i Large Language Model (LLM).

I Large Language Model (LLM) consentono oggi una comprensione più approfondita del linguaggio, il che ha portato a conversazioni con l’AI molto più spontanee e intuitive. Questa stessa tecnologia ha potenziato la corrispondenza generica, un’impostazione di Google Ads che aiuta le aziende a raggiungere più persone con i loro annunci e riduce il lavoro manuale relativo alle parole chiave fatto normalmente da chi gestisce la campagna.

L’evoluzione della ricerca e il perfezionamento degli algoritmi di Google sulle query, hanno permesso al motore di ricerca di interpretare meglio le sfumature e il contesto, restituendo all’utente SERP sempre più precise. Oggi Google riesce a identificare l’intenzione dell’utente e a “prevedere” esattamente la sua richiesta. Questo aspetto può essere sfruttato dai brand per la propria pubblicità su Google.

Grazie alle nuove capacità del machine learning, i modelli LLM sono realizzati con miliardi di testi, in modo che possano imparare tutte le diverse varianti e i significati di una parola o di una frase e quali combinazioni hanno senso. Fatto ciò, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, si possono indirizzare gli annunci verso gli utenti in cui possano riscontrare maggiore possibilità di conversione.

Su quale base vengono indirizzati gli annunci?

Google sa tutto degli utenti, conosce tutti i dati relativi a privacy, cronologia di ricerca, interessi, acquisti, eccetera, perciò sa perfettamente quale pubblico risponde al meglio all’obiettivo dell’inserzione. In quest’ottica, anche l’impostazione della campagna diventa più “precisa” in quanto vengono forniti pubblici già “interessati” e pertinenti.

Novità 2023 per i marketer

  • L’ordine conta, e anche la corrispondenza generica lo sa
    Agli albori della corrispondenza generica, la tecnologia collegava le parole chiave di una query di ricerca a un annuncio, ma non teneva necessariamente conto dell’ordine delle parole nella query.
    Se un utente cercava un volo da Milano a Parigi, avrebbe potuto vedere un annuncio per un volo da Parigi a Milano. Per evitare che ciò accadesse, in passato gli esperti di ricerca di Google consigliavano agli inserzionisti una differente strategia per le parole chiave. Oggi però la corrispondenza generica sa che andare da A a B non è la stessa cosa che fare il percorso inverso.
  • Indirizzare il traffico verso le parole chiave giuste
    In passato, la corrispondenza generica analizzava il ranking dell’annuncio dell’inserzionista per contribuire a determinare quale annuncio mostrare, che non sempre si rivelava la scelta migliore. Oggi Google prende in maggior considerazione le informazioni di accompagnamento: altre parole chiave del gruppo di annunci e la pagina di destinazione dell’annuncio.
  • Corrispondenza multilingue
    Un’altra area che ha visto un notevole sviluppo è quella delle ricerche multilingue. La corrispondenza generica ora è in grado di capire che alcune persone possono passare da una lingua all’altra quando cercano qualcosa online e utilizza queste informazioni per pubblicare gli annunci giusti.

Serve ancora un supporto “umano”?

Sì, punto. L’implementazione della corrispondenza generica ha reso più semplice la gestione delle campagne di ADV sui motori di ricerca ma è necessaria la presenza del marketer a fare da regia. L’Intelligenza Artificiale non può sostituirsi per il controllo del rendimento, per selezionare la strategia di offerta e monitorare le nuove query che la corrispondenza generica identifica per raggiungere gli obiettivi della campagna.

L’AI è nata a immagine e somiglianza dell’uomo, è importante considerarla un ottimo partner per sfruttare al meglio le nuove potenzialità del web!