L’emergenza Covid-19 ha fatto cambiare totalmente l’approccio alla comunicazione web da parte degli utenti, “costretti” a spostare i propri consumi online. Questo si è tradotto in un +50/70% del traffico internet grazie allo smart working e agli acquisti tramite internet, in abitudini che si sono evolute verso un maggiore utilizzo quotidiano delle piattaforme web ma soprattutto in maggior possibilità di ottenere first party data.

In questo contesto le aziende hanno una grande opportunità per rivedere la propria comunicazione e orientare le proprie politiche di marketing verso una risposta più puntuale alle esigenze dei consumatori.

I first party data

I first party data, ovvero i dati proprietari, le informazioni ottenute direttamente dai clienti, tramite le attività di CRM, le analisi dei dati sul traffico del proprio sito e le vendite, possono rappresentare un importante supporto da sfruttare per migliorare le proprie iniziative di comunicazione.

Questi dati, ottenuti nel rispetto delle normative sulla privacy vigenti, sono utili per dare una panoramica del comportamento degli utenti e possono rivelare le azioni necessarie per migliorare la user experience e offrire al consumatore ciò di cui ha veramente bisogno.

Quando un utente risponde a una call to action sul sito e autorizza l’utilizzo dei first party data, lascia all’azienda un importante patrimonio di informazioni che, se debitamente analizzate e incrociate con, per esempio, dati raccolti in fase di customer care o follow-up post vendita, permettono di avere uno scenario chiaro e intervenire rispetto a nuovi servizi, o implementazione degli esistenti, per fidelizzare il cliente o ampliare l’offerta.

Se utilizzati in modo responsabile e attento, i first party data possono aiutare i brand a controllare l’evoluzione del comportamento dell’utente, permettendo di ottimizzare anche i budget pubblicitari e rendendo più efficaci le azioni di marketing.

I tools necessari

Anche se l’approccio a una tematica così tecnica può sembrare difficile, in realtà sono numerosi i tools a disposizione che già molte aziende hanno integrato con i propri siti web, il più noto e utilizzato è Google Analytics che offre una panoramica completa su visite e interazioni. Per le aziende che operano attraverso un e-commerce, i dati raccolti sono ancora più specifici e mostrano anche conversioni e volumi di vendita.

Oltre ai siti web il monitoraggio del proprio pubblico passa anche attraverso le insight dei social, uno strumento prezioso per comprendere qual è la platea a cui si comunica e quali sono i “gusti” del proprio pubblico.

Osservare e analizzare per migliorare l’esperienza di navigazione è dunque la chiave per raggiungere risultati più performanti offrendo agli utenti nuovi contenuti, prodotti o servizi in linea con le reali necessità, poiché, seppur spesso inconsapevolmente, i clienti conversano con le aziende anche semplicemente attraverso il proprio modo di navigare.