Ultimo aggiornamento 27 Ottobre 2020 di Puntoventi
Negli ultimi mesi tutti hanno sentito parlare del famigerato “olio di palma“, ingrediente presente nella maggior parte dei prodotti alimentari industriali fino a qualche tempo fa. Nell’ultimo periodo, infatti, dopo numerosi studi, ricerche ed esperimenti, in molti sono diventati sostenitori del “no olio di palma” e il tema è diventato immediatamente tra quelli dominanti a livello mediatico. Alla luce delle forti critiche mosse, molti produttori hanno deciso di limitarne l’uso e, ovviamente, di comunicarlo ai propri consumatori.
Ecco che in TV, sui giornali e sugli scaffali dei supermercati è arrivata l’ondata “Senza olio di palma“. Indipendentemente dal fatto che prima ce l’avesse o meno, ogni prodotto alimentare evidenzia l’assenza di questo ingrediente nel packaging e nella pubblicità. Nel packaging l’informazione diventa preponderante, a volte scritta in maniera più evidente rispetto a qualsiasi altra cosa, nella pubblicità il “senza olio di palma” diventa spesso parte del claim di chiusura, dando la possibilità all’utente di memorizzare l’informazione.
Gli uffici marketing e i pubblicitari, in questo caso, non hanno dovuto fare grandi sforzi: vista l’attualità del tema e certi che l’eliminazione dell’ingrediente è sicuramente più salutare della sua presenza, hanno semplicemente dovuto ritarare le campagne mantenendo i capisaldi della comunicazione del comparto alimentare: “genuino, sano e buono”.
C’è chi, tuttavia, ha fatto una scelta decisamente controcorrente e non solo non ha eliminato l’olio di palma dai propri prodotti, bensì lo ha reso protagonista della sua campagna. Si tratta del colosso alimentare Ferrero che, conscio della qualità dell’olio che utilizza, ha deciso di centrare la comunicazione proprio sulla qualità e sulle scelte. Lo ha fatto in particolare attraverso uno spot televisivo in cui spiega perché il “suo” olio di palma è diverso, perché l’importante è sceglierlo e trattarlo in maniera adeguata.
Lo spot è un racconto ispirato a chi alla Ferrero ci lavora, nel miglior stile delle attuali pubblicità “mettiamoci la faccia”. Non sta a noi giudicare le scelte “ingredienti” dell’azienda, ma dal punto di vista comunicativo la scelta è sicuramente azzeccata, differente e decisamente ben costruita e attenta alla brand reputation dell’azienda.
Il tema ovviamente è anche social e come sempre, tra dibattiti seri, opinioni a caso e prese di posizione pro o contro olio di palma, c’è chi si scatena in meme esilaranti tutti accomunati dal messaggio “l’importante è che non ci sia olio di palma”. A cavallo tra il social e la pubblicità, infine, segnaliamo la bufala “Tassoni”, geniale realizzazione dal metalmeccanico, creativo e non pubblicitario, Ermes Maiolica (ora corteggiato da numerose agenzie) in cui il produttore della famosa cedrata dichiarava “Dirlo ci imbarazza un po’ ma è senza olio di palma. Da sempre”. La pubblicità era talmente plausibile ed originale che ha fatto il giro del web ed è diventata virale in un solo giorno. Questo esempio dimostra, ancora una volta quanto, anche nella pubblicità, sia importante stare sul pezzo, differenziarsi e aggiornarsi sempre.
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