Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

Dopo aver analizzato le ultime novità di inizio 2018 con Google Maccabees (gennaio) e Google RankBrain (marzo) sapevamo di doverci aspettare un’altra rivoluzione importante dal colosso Mountain View ed ecco che, puntuale come sempre, il 9 luglio è stato rilasciato l’aggiornamento di algoritmo denominato Google Speed Update!

Cosa significa? In estrema sintesi che il tempo di caricamento delle pagine per la navigazione da mobile diventa un fattore rilevante per il posizionamento di siti e pagine web. Passiamo quindi da un generico fattore premiante per i contenuti a caricamento rapido nel posizionamento ad una vera e propria analisi mirata del tempo di download dei contenuti nella loro versione mobile.

Aspetta ancora un momento prima di andare nel panico, continua a leggere e scoprirai che la situazione è meno minacciosa di quello che sempre. “Lo Speed Update – si legge direttamente nella comunicazione rilasciata da Google – riguarderà solo le pagine che offrono agli utenti l’esperienza più lenta e interesserà solo una piccola percentuale di query“. Ciò significa che l’intento della query di ricerca resta ancora un segnale molto forte, quindi una pagina lenta può ancora posizionarsi molto bene se contiene un contenuto rilevante, pertinente, ben scritto e strutturato.

Ma la velocità non è sempre stata un fattore di ranking?

Fino ad ora, solo per ricerche desktop. La velocità della pagina è stata introdotta come fattore di posizionamento nel 2010 per le ricerche desktop, ma è solo con il Google Speed Update che diventa un fattore rilevante per le ricerche tramite dispositivi mobili.

Quindi, alla fin fine, posso fregarmene della velocità del mio sito?

Ovvio che no! Stiamo semplicemente dicendo che, a seguito de Google Speed Update, la valutazione da parte del motore di ricerca ricade sulla velocità solo a parità di pertinenza del contenuto. In altre parole, un contenuto di qualità non verrà penalizzato solo perché lento a caricarsi, non drasticamente almeno.
Viceversa,  se una pagina è veloce ma non risponde agli intenti di ricerca si posizionerà comunque peggio di una pagina un po’ più lenta ma che risponde meglio alle esigenze degli utenti.

Perché Google apprezza la velocità di caricamento?

Il tempo medio di caricamento della pagina di un sito web è di circa 2,5 secondi su desktop ma, secondo una ricerca di Kissmetrics, la percentuale di abbandono è del:
3% se il sito si carica in più di 1 secondo;
30% se il sito si carica in più di 6/10 secondi;
20% se il sito si carica in più di 10/20 secondi.
Dunque non è Google a preferire contenuti veloci ma l’utente. In termini di user experience, da mobile c’è una minore tolleranza da parte dell’utente rispetto alla lentezza con la quale si riceve risposta alle domande poste attraverso il motore di ricerca.

Le ricerche tramite dispositivi mobili hanno superato le ricerche da desktop per la prima volta nel 2015 e hanno continuato ad aumentare. Mentre Google non ha fornito di recente numeri ufficiali, ci sono numerosi rapporti di terze parti che evidenziano il continuo aumento dell’utilizzo dei dispositivi mobili.

Come posso testare la velocità delle pagine del mio sito?

Lo strumento più funzionale ed intuitivo che da utilizzare per testare le prestazioni del tuo sito è sicuramente quello di Google, ovvero PageSpeed Insights. Il sito permette di monitorare la velocità di caricamento sia lato desktop che lato mobile; sarà certamente utile monitorarle entrambe ma con particolare attenzione alla parte mobile.

Come posso migliorare la velocità della mia pagina?

Ci sono molte cose che puoi fare per migliorare la velocità della pagina, come l’ottimizzazione delle immagini, la rimozione di librerie di terze parti e la minimizzazione delle risorse HTML, JavaScript e CSS, solo per citarne alcuni.
Spesso le pagine web mobili sono quasi delle stesse dimensioni delle pagine desktop con troppi annunci e contenuti. Di conseguenza, nonostante le connessioni internet ultra veloci, le pagine mobili rimangono lente.
Ora che Google Speed Update è operativo chiunque abbia un sito dovrà assicurarsi che le pagine web ricevano un adeguato trattamento di “perdita di peso” per farle caricare più velocemente e sfruttare appieno le connessioni più veloci.