Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra

La differenza tra indicizzazione e posizionamento sembra banale a chi bazzica nel web marketing ma ogni giorno ci accorgiamo che in molti ancora non hanno ben chiaro che sono due fasi distinte di uno stesso processo volto a portare visitatori al sito web. 

Per sintetizzare in poche parole potremmo dire che l’indicizzazione è la fase iniziale che serve a farsi trovare dai motori di ricerca, mentre il (buon) posizionamento è lo spiccare tra i risultati della SERP.

Quando cerchiamo qualcosa su Google o su qualche altro motore di ricerca la stragrande maggioranza delle volte (un buon 99,9% insomma) ci concentriamo sui risultati della prima pagina, raramente su quelli della seconda e non guardiamo praticamente mai quelli dalla terza pagina in poi.  È importante quindi cercare di rientrare tra i risultati delle primissime pagine ma per farlo bisogna innanzitutto indicizzare il sito, successivamente pensare alla sua ottimizzazione per avere un buon posizionamento.

Prima fase: indicizzazione di un sito web

I motori di ricerca, per poter far trovare un sito web agli utenti, devono inserirlo in un indice. Spesso Google la fa automaticamente con i propri BOT (o robot, o spider) ma per essere certi di essere presenti negli indici dei vari motori di ricerca, o per accelerare il processo, è sempre meglio farlo manualmente – su Google, per esempio, basta inserire l’url del sito all’interno del suo indice (stessa procedura anche per la rimozione o l’aggiornamento di un url). Questo viene chiamato “indicizzazione“.

Molto importante è anche prestare attenzione a quando indicizzare un sito web. Se è in fase di costruzione sarà meglio fare in modo che i motori di ricerca non lo trovino, altrimenti i contenuti provvisori potranno in seguito andare in conflitto con i contenuti del sito finale. WordPress in questo ci aiuta, chiedendoci in uno dei primi passaggi per costruire il sito se vogliamo scoraggiare i motori di ricerca dall’indicizzare del sito web, in modo da “renderlo visibile” solo una volta completato e pronto per essere pubblicato.

Attenzione però, non è solo della homepage che è necessario preoccuparsi! Per essere certi che tutte le pagine del sito siano effettivamente indicizzate all’interno del grande database di Google possiamo aiutarlo ad arrivare “in profondità” fornendogli una sitemap, ovvero una pagina (tecnicamente, un file in formato XML) in cui è riportata la struttura del sito con la gerarchia delle pagine e i link che le collegano. Restando sull’esempio di un sito WordPress, se abbiamo deciso di curarne il posizionamento prima o poi installeremo di certo il plugin Yoast SEO quindi possiamo sfruttarlo anche per la generazione automatica della sitemap; in alternativa esistono parecchi plugin dedicati tra cui scegliere. Fatto questo, basterà inviare a Google l’url della sitemap tramite l’interfaccia di Google Search Console e il gioco è fatto.

Dopo essere stato pubblicato e indicizzato, il sito web sarà quindi presente nell’enorme database di Google ma potrebbe trovarsi anche nell’ultima di decine di migliaia di pagine della SERP. Per trovarlo tra le prime pagine, e avere quindi un buon posizionamento, è necessario ottimizzare il sito.

Seconda fase: ottimizzazione di un sito web

È qui che si complica la situazione perché le azioni da compiere non possono essere inserite in una semplice lista e variano tantissimo a seconda del contenuto del sito, di quello che offre e da mille altri fattori, compreso anche il momento. Sì, perché i motori di ricerca sono in continuo aggiornamento per essere sempre più attenti alle necessità dell’utente finale, quindi quello che oggi piace a Google domani potrebbe non andare già più bene; per questo l’ottimizzazione di un sito è un’azione che continua nel tempo.

Per ottimizzare un sito web è importantissima la conoscenza della SEO-Search Engine Optimization, che significa proprio “ottimizzazione per i motori di ricerca”. Esiste un lavoro di ottimizzazione onpage, costituita dalla cura tags e keywords, dalla scrittura corretta dei linguaggi di programmazione e dall’ottimizzazione dei contenuti, e poi una parte di ottimizzazione offpage, ovvero quelle attività svolte all’esterno del sito web: il link building, l’utilizzo dei social network, lo sfruttamento dei siti di recensioni, ecc. È un lavoro che non finisce mai e che consiste nel restare sempre aggiornati per migliorare sempre di più il posizionamento sui motori di ricerca.

Fase finale: posizionamento di un sito web

L’ultima fase è proprio il posizionamento, che non è un’azione da compiere ma il risultato ottenuto dal lavoro svolto per il sito web. Come è determinato il posizionamento di una pagina su Google? Tramite il famoso algoritmo, che, come abbiamo detto più volte, include moltissimi fattori, volti a determinare quali pagine “meritano” di trovarsi più in alto nella SERP. In linea generale, tutti gli ultimi aggiornamenti di algoritmo dimostrano che Google cerca di premiare i siti che propongono contenuti approfonditi, con un quantitativo equilibrato di link, che sono sicuri (fondamentale il certificato SSL che garantisce il protocollo https nell’url) e facilmente fruibili da dispositivi mobili. Insomma, contenuti pensati per l’utente!