Con una notizia pubblicata sul Google Developers blog, a maggio 2022 è stato avviato l’aggiornamento dell’algoritmo di Google. Gli update sono periodici, l’ultimo risale a novembre 2021. Come al solito, ci sono volute un paio di settimane prima che fossero rese effettive le modifiche (cosiddetto tempo di roll out) e un’ulteriore settimana per monitorare gli effetti sul traffico e il posizionamento dei siti web. Abbiamo raccolto qualche informazione e impressione nel web, vediamo cos’è successo.
AGGIORNAMENTO PRINCIPALE DI MAGGIO 2022: CHE COS’È?
Con un tweet di Danny Sullivan, il Google’s public search liaison, è stato annunciato il Google Core Update May 2022. Si tratta del primo aggiornamento del 2022 all’algoritmo principale di Google. L’obiettivo è come sempre migliorare l’esperienza dell’utente, fornendo le risposte più precise alle query (le domande con cui gli utenti interrogano i motori di ricerca).
In merito a questo aggiornamento non ci sono informazioni precise ma sappiamo con certezza che il focus è stato posto sui contenuti di tutti i tipi ed è stato rilasciato in tutto il mondo, per tutte le lingue.
COS’È CAMBIATO DOPO IL CORE UPDATE MAY 2022?
Come capita sempre dopo un aggiornamento dell’algoritmo, ci sono state numerose fluttuazioni nelle SERP e diversi siti hanno guadagnato posizioni.
Nel caso specifico di questo aggiornamento, che ha impattato molto sulla SEO, sono molti i siti che hanno perso preziosi snippet e posizioni zero.
Perché succede? L’intento di Google è premiare i contenuti di qualità, perciò di fronte a queste “cadute improvvise” è giusto supporre che ci siano altrettante risalite di siti che hanno prodotto contenuti migliori. In sostanza, non c’è da preoccuparsi.
Le fluttuazioni sono fisiologiche, e da Google arrivano rassicurazioni:
“Non c’è niente di sbagliato se alcune pagine hanno prestazioni inferiori con un aggiornamento principale. Non significa che abbiano violato le nostre istruzioni per i webmaster né che siano state oggetto di un’azione manuale o algoritmica, come può accadere nel caso di pagine che violano queste istruzioni. Infatti, non c’è alcun aspetto in un aggiornamento principale che sia mirato a pagine o siti specifici; le modifiche riguardano invece il modo in cui i nostri sistemi valutano i contenuti nel complesso. A causa di questi cambiamenti, potrebbe migliorare il rendimento di alcune pagine che in precedenza non erano state valutate positivamente come meritavano.”
Come recepiamo anche dall’Osservatorio di SEOZoom e in particolare in questo articolo sono stati osservati due grandi movimenti per quanto riguarda il posizionamento: nella top 10 dei micromovimenti con piccoli stravolgimenti e alcuni piccoli sorpassi); dalla seconda pagina in poi invece, pare ci siano state turbolenze con siti che hanno guadagnato molte posizioni e altri che sono invece finiti nel baratro del web.
QUALCHE CONSIGLIO UTILE
Per quanto Google ci tenga a precisare che non è necessario apportare miglioramenti ai contenuti, fare un check-up del proprio sito è una buona pratica da consolidare per ogni evenienza.
Quindi:
- tenere aggiornati i contenuti;
- monitorare i Core Web Vitals;
- organizzare i propri testi in modo da favorire gli snippet di Google (contenuti brevi, precisi, che rispondono agli intenti di ricerca degli utenti);
- fare attenzione alle immagini e agli alt text.
Infine, un consiglio: secondo i parametri EAT, che coinvolgono competenza, autorità e affidabilità, i contenuti che avranno performance migliori saranno quelli strutturati, fluidi e che intercettano gli intenti di ricerca “a tutto tondo su un argomento”. Essere esaustivi e ricchi di informazioni utili permetterà di essere ricompensati!
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