Il simbolo del cancelletto (#) è ormai molto usato e diffuso su tutti i social e sul web. Quando questo viene associato ad una parola specifica, prende il nome di hashtag.

Strumenti efficaci di comunicazione, gli hashtag vengono utilizzati con la funzione di rendere più facile per gli utenti rintracciare un messaggio riguardante un argomento specifico. È considerato quindi una sorta di etichetta associata ad argomenti correlati.

Perché gli hashtag sono importanti?

All’interno di qualsiasi strategia di Social Media Marketing, l’hashtag riveste un ruolo centrale. Fornisce maggiore visibilità, fidelizza e provvede a controllare la brand reputation. È la modalità giusta per aumentare l’interazione tra gli utenti e favorire la generazione di contenuti.

Con gli hashtag è nata una modalità di comunicazione completamente nuova, soprattutto nell’ambito del marketing online.

Come è nato l’hashtag?

Bisogna risalire al tempo degli Antichi Romani per la nascita del cancelletto dove veniva utilizzato come abbreviazione stilizzata della parola numero. 

Alla fine degli anni ’60 si decise di inserirlo sulla tastiera dei telefoni fissi come pulsante da digitare in caso di comandi specifici. Rimase per lo più inutilizzato.

Dopo la nascita di Internet il simbolo apparve per la prima volta nell’Internet Relay Chat (IRC), un protocollo di messaggistica istantanea dove gli utenti comunicavano all’interno di canali identificati da un cancelletto posto all’inizio della parola che ne determinava l’argomento. 

Nel 2007 avviene la trasformazione definitiva grazie Chris Messina, avvocato di San Francisco esperto di social network e di modalità di integrazione digitale, che il 23 agosto twittò il primo hashtag della storia.

Messina cercava un metodo per rintracciare velocemente tutte le conversazioni riguardanti #barcamp con lo scopo di migliorare la user experience. Nacquero così i tag channel, canali di comunicazione.

Nate Ritter fu il primo a fare uso di questi canali. Nell’ottobre sempre del 2007 utilizzò frequentemente #sandiegofire nei suoi messaggi per parlare degli incendi che stavano colpendo San Diego.

A partire dal 1 luglio 2009, è stata implementata da Twitter la funzione di hyperlink, collegamenti ipertestuali sugli hashtag, in modo da poter cercare tweet con argomenti specifici.

Nel 2010 i “trending topics”, ossia l’elenco degli hashtag particolarmente utilizzati, è stato introdotto nella prima pagina del famoso social di microblogging. Due anni dopo, nel 2012, sono stati inseriti gli hashtag localizzati, permettendo la visualizzazione dei più popolari divisi per Stato. 

Nel 2014 il termine hashtag è stato introdotto nell’Oxford English Dictionary.

Come e in che quantità scrivere gli hashtag?

La parola che segue il simbolo # può essere composta da cifre, lettere e sottolineature ma non accetta spazi e caratteri speciali. Per la sintassi, gli hashtag vanno elencati divisi da uno spazio tra uno e l’altro.

La scelta degli hashtag da utilizzare non è cosa semplice. Da essa infatti può dipendere il risultato di una strategia di marketing. Le cose più importanti da ricordare sono:

  • unicità: non deve essere un hashtag già utilizzato da altri in modo tale da non confonderlo;
  • pertinenza: deve essere adeguato ai temi che stiamo trattando, coerente con l’argomento;
  • semplicità e facilità di memorizzazione: deve saper comunicare con i follower in modo chiaro e indimenticabile.

In base al social che si sta utilizzando si valuterà quindi la quantità giusta di hashtag da inserire. Su Facebook conviene usarne pochi, semplici e mirati in quanto la ricerca per hashtag mostra solo alcuni risultati in ordine di importanza. In questo social si perde il concetto di viralità. Per Twitter è meglio usare solo le keyword essenziali. Instagram mette a disposizione fino a 30 hashtag per post. Nel social delle immagini l’utilizzo degli hashtag è fondamentale ed è molto usato dai suoi utenti.

In conclusione, un buon data analyst non deve dimenticare di consultare i tool che aiutano nella scelta degli hashtag. Utilizzati per esplorare le possibili tendenze del momento e per individuare gli hashtag più consoni da utilizzare nei propri post, sono ottimi strumenti di analisi.