Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2020 di Puntoventi

Negli ultimi anni sarà sicuramente capitato anche a voi di sentir parlare di influencer, nel mondo dei social e non solo. Ma allora, chi sono e cosa fanno questi influencer? Fare l’influencer è un lavoro? Chiunque potrebbe diventare un influencer? Queste sono le domande che stanno circolando maggiormente tra gli utenti in rete ma anche tra le scrivanie di brand e aziende incuriositi da questa nuova tendenza che tanto sembra funzionare, a tal punto da essere diventata una vera e propria branca del marketing.

L’influencer marketing ha, infatti, una struttura ben definita che parte dall’identificazione degli influencer più adatti all’azienda sulla base delle sue caratteristiche e degli utenti da lui influenzabili. Passando poi attraverso specifiche azioni di marketing questa pratica ha due principali scopi: l’aumento della conoscenza dell’azienda (brand awareness) nella comunità degli influencer e, dall’altra parte, l’aumento della conoscenza del mercato – all’interno del quale l’azienda vuole agire – grazie proprio alla figura degli influencer.

Nella meccanica dell’influencer marketing occupa una posizione rilevante il caro e vecchio passaparola, elemento di marketing da sempre assolutamente redditizio se sapientemente sfruttato. Se ci pensiamo, le azioni svolte dagli influencer non sono altro che passaparola virtuali messi in atto in contesti come quelli dei social in grado di stare al passo con i tempi.

La figura dell’influencer gioca un ruolo importante in questo web sempre più social: postare una foto in cui questa figura indossa uno specifico bracciale o paio di scarpe nominandone il brand automaticamente genera nei suoi follower la curiosità di scoprire e/o approfondire la provenienza di quel prodotto e, soprattutto, comunica il valore e l’affidabilità di ciò che lui stesso sta indossando.

Quello che può essere il ruolo di una persona influente non è, però, una novità: se ci pensiamo bene i testimonial VIP sono sempre stati utilizzati come strumento pubblicitario utile a comunicare ai fan il valore di un determinato prodotto. La differenza tra loro e questi nuovi influencer sta semplicemente nel modo in cui le persone vengono ora influenzate, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione.

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Sempre più le aziende stanno entrando in contatto con personaggi noti sui social che hanno costruito la propria popolarità semplicemente grazie a qualche bel post e qualche ospitata in TV. All’influencer di turno viene chiesto di postare qualche foto magari con un testo preconfezionato, usare qualche hashtag e il gioco è fatto: per dare notorietà al brand non serve nulla di più. Molto diversa è la figura del blogger, al quale viene chiesto un lavoro di copywriting e creatività ben diverso dalla semplice descrizione di un post da pubblicare sui social.

Tutto sta nella “selezione” del giusto influenzatore: quello che più si avvicina all’immagine dell’azienda ma soprattutto quello che viene seguito dal target giusto per quel determinato prodotto. La carta vincente per un’azienda, si sa, è quella di seguire le giuste tendenze per andare incontro alle esigenze del proprio target di riferimento che cambiano sempre più repentinamente. Anche nel caso degli influencer, perciò, non andrebbero sottovalutate le potenzialità di guadagno sia in termini di notorietà che di vendite derivanti dalla pubblicità generata dai protagonisti del social marketing!