La settimana scorsa abbiamo passato in rassegna i nuovi strumenti messi a disposizione da Google per sostenere, in questo difficile frangente, l’universo retail in Italia e all’estero. Ora non resta che capire come e con quale linguaggio, aziende e retailer debbano usare le vetrine online per lo shopping natalizio o veicolare prodotti e marchi sui social.
La sfida sarà accompagnare aziende e clienti piuttosto spaventati, dentro il clima natalizio permesso dalla seconda ondata della pandemia. Paura, diffusa incertezza e sfiducia avranno un peso notevole e sono diventate una delle lenti con cui si guarda alle prossime festività natalizie. A questa atmosfera le strategie di marketing dovranno adeguarsi nelle prossime settimane.
Il Natale 2020 avrà bisogno di codici molto differenti per arrivare al cuore delle persone. Bisognerà fare attenzione a tarare continuamente le campagne di comunicazione alla situazione più aggiornata. Addio quindi ai piani di lungo periodo, ma spazio a messaggi adatti al momento presente.
Le vetrine digitali per le imprese locali
Sarebbe interessante, ad esempio, fare uso delle vetrine digitali per promuovere attività locali consentendo al cliente di fare uno shopping mirato, piuttosto vicino a casa seppur digitale, favorendo la ripresa delle piccole attività e acquistando regali più personali e particolari.
Nel contempo strumenti del genere permettono di portare il proprio prodotto molto lontano, garantendo una comunicazione decisamente globale.
L’immagine social
Sui social network, nei siti web e nelle piattaforme le persone andranno cercando un minimo di normalità, non ottimismo sfrenato né sciocco clima da film di Natale, ma nessuno, ciascuno con le proprie possibilità, rinuncerà a mettere sotto l’albero o a spedire a amici e parenti il proprio regalo di Natale.
Gli e-commerce
L’e-commerce con il lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, ha raggiunto una popolarità mai vista, anche tra utenti inattesi come ad esempio gli anziani. Appare chiaro come alle aziende convenga aumentare la propria presenza in termini di comunicazione e pubblicità su questi canali. Boomers o genitori di boomers usano Amazon, Google e i social per informarsi sui diversi marchi. Con il lockdown anche i più reticenti hanno preso coraggio imparando a fare ordini.
Cosa accadrà in vista di Natale?
Sembra molto probabile che ad avere successo sarà una campagna capace di fare sentire vicine le persone lontane. Per raggiungere questo pubblico i retailer dovranno non solo aumentare le campagne sui social media, ma prestare grande attenzione ai messaggi veicolati.
Con questo pubblico più adulto sarebbe interessante aumentare le proposte “local”: questi clienti apprezzeranno molto poter acquistare da casa, in sicurezza, prodotti dal proprio negoziante di fiducia, dall’artigiano fuori porta, dal salumiere dietro l’angolo.
Per il mondo dei giovani, che privilegia invece già da tempo l’e-commerce, anche quest’anno Natale sarà in gran parte a portata di click. La novità potrebbe essere che per i ragazzi – con sfumature ben diverse nelle varie fasce di età – il “Christmas Time” rappresenterà con grande probabilità un momento di evasione dal clima difficile che la seconda ondata sta facendo vivere loro.
Anche in questo caso i messaggi di campagne pubblicitarie e social andranno ritarati continuamente, puntando per quel che concerne i marchi ai comportamenti socialmente responsabili. I giovani andranno cercando esperienze, progetti da regalare che abbiano un contenuto etico, di sostegno, con attenzione all’ambiente.
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