Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra
La “rivoluzione social” ha ridotto le distanze e accelerato le comunicazioni, lo sappiamo tutti ma, viene da chiedersi, è stata capace di ridurre anche le disparità di abilità? Chi ha, per esempio, una disabilità visiva, è in grado di utilizzare Instagram, YouTube, Facebook, ecc?
E, in generale, esiste accessibilità nei social network? Anche in questo caso la risposta viene dalla tecnologia e, soprattutto negli ultimi tempi, possiamo dire che queste piattaforme stiano diventando sempre più inclusive.
YouTube è stata, fin dall’inizio, la piattaforma visiva più inclusiva, con pagine di assistenza dedicate e shortcut pensati per facilitare l’utilizzo anche da app, oltre ai ben noti sottotitoli generati in automatico. L’app YouTube per Android, infatti, utilizza le funzioni di accessibilità del sistema operativo stesso, che offre agli utenti non vedenti o ipovedenti applicazioni come TalkBack e BrailleBack oltre a funzioni di accessibilità speciali.
Testo alternativo per le foto di Instagram
Restando in tema di social visuali, l’ultima novità arriva da Instagram, che “si apre” alle circa 285 milioni di persone al mondo con disabilità visive. È stata infatti introdotta la possibilità di corredare ogni immagine con un “testo alternativo“: una descrizione dell’immagine che sarà letta automaticamente dello screen reader dell’utente non vedente che scrolla i contenuti. Lo spazio per l’inserimento del testo alternativo, tuttavia, non è così immediato da individuare. Cosa accade quindi nel caso in cui il campo non venga compilato? Resta valido quanto già operativo in passato: Instagram genera automaticamente una descrizione dei post, sfruttando una tecnologia di riconoscimento degli oggetti basata sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Descrizione delle immagini anche su Twitter
Anche su Twitter esiste la possibilità di inserire una descrizione con un massimo di 420 caratteri per le foto postate, ma è uno strumento opzionale e non automatico. Per abilitare la funzione è necessario selezionarla manualmente tra le impostazioni, un’opzione che la maggior parte degli utenti non conosce e dunque non utilizza. Già prima dell’introduzione di questa funzione, in ogni caso, il social di microblogging era accessibile ai non vedenti tramite screen reader per iOS e Android.
Intelligenza Artificiale e riconoscimento facciale su Facebook
Anche Facebook, che negli anni è diventato sempre più visuale, da tempo utilizza l’AI per la descrizione automatica generica di immagini e foto, attraverso l’ausilio del VoiceOver. La vera novità è stata però l’introduzione del riconoscimento facciale, che di fatto permette ai non vedenti di sapere chi compare nelle foto anche se le persone non sono state taggate. Per risolvere le inevitabili obiezioni legate alla privacy, il social di Menlo Park, a oggi, mette a disposizione di ogni profilo la possibilità di scegliere se si vuole attivare o meno questo riconoscimento.
Sensibile, in generale, alla tematica accessibilità, Facebook ha una propria pagina dedicata agli aggiornamenti sul tema.
Didascalie live e sottotitoli su Skype
Accessibilità in formato chat, in questo caso. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il 3 dicembre 2018 Microsoft ha annunciato l’introduzione di nuove funzionalità che consentono ai sono sordi o a coloro che hanno problemi di udito di leggere le parole pronunciate durante le chiamate audio o video in Skype. Sottotitoli e didascalie live sono disponibili in Skype versione 8 Android (6.0 +), tablet Android, iPhone, iPad, Linux, Mac, Windows e Skype per Windows 10 (versione 14). L’attivazione è semplice: durante una chiamata o una videochiamata, l’utente non dovrà fare altro che premere sul pulsante “+” e selezionare “Attiva sottotitoli”. I sottotitoli possono essere attivati anche di default per ogni conversazione attraverso una specifica opzione presente all’interno delle impostazioni del profilo.
Al momento Skype effettua automaticamente lo scroll continuo dei sottotitoli generati, ma in un prossimo aggiornamento verrà introdotta la possibilità di consultarne liberamente l’intera cronologia durante la conversazione.
Google Maps: itinerari social e accessibili
Abbiamo già parlato di come Google Maps stia cercando di diventare sempre più social, permettendoci di “seguire” i nostri luoghi preferiti. Se aggiungiamo a questo, oltre che la storica possibilità di recensire gli stessi luoghi, anche l’ultima novità in termini di attenzione all’accessibilità lo strumento diventa davvero un degno concorrente dei social network più “tradizionali”. A luglio 2017, Google ha iniziato a consentire agli utenti di aggiungere dettagli sull’accessibilità alle schede di attività commerciali. A quel tempo, Google ha dichiarato che le informazioni sull’accessibilità erano disponibili per circa 7 milioni di “luoghi” in tutto il mondo. Si tratta in questo caso di informazioni relative a diversi livelli di accessibilità per disabilità sia sensoriali che motorie. Alla fine del 2018 quel numero è aumentato di oltre 30 milioni e continuerà probabilmente a crescere.
Nell’ultimo anno e mezzo, 7 milioni di guide locali hanno risposto a più di 500 milioni di domande riguardanti l’accessibilità delle località, permettendo così a Maps di fornire ai propri utenti indicazioni specifiche sui percorsi per adatti alle carrozzine. È possibile accedere ai percorsi accessibili alle sedie a rotelle in Google Maps nel seguente modo: cerca una destinazione, seleziona “Indicazioni”, tocca l’icona del trasporto pubblico, seleziona “Opzioni” e infine seleziona “Accessibile in sedia a rotelle” nella parte inferiore della pagina.
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