Hai mai fatto caso a quali sono i formati che vengono visualizzati più in alto nelle SERP? Se hai detto “foto e video“, la tua risposta è esatta! Proprio per questo, come affermato da Gary Illyes, uno dei più famosi “volti pubblici” di Google: “la ricerca di video e immagini su Google è spesso trascurata, ma ha un potenziale enorme“. Come possiamo, quindi, sfruttare la SEO applicata alle immagini?
Invece di pensare a fotografiche e grafiche come un elemento di semplice abbellimento del nostro contenuto testuale, per fare di queste un elemento utile a emergere tra i risultati di ricerca è necessario pensarle in maniera più strategica. Soprattutto in ambito e-commerce, se ci facciamo caso, le immagini sono un elemento dirimente nella definizione della user experience dell’utente.
Anche nota come ottimizzazione delle immagini, la SEO applicata alle immagini ha come obiettivo quello di migliorare le immagini presenti sul tuo sito web, per due principali motivi:
- consentirti di posizionarti più in alto su Google Immagini.
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migliorare la visibilità e l’ottimizzazione complessive di una pagina web.
Gli attributi tecnici dell’ottimizzazione delle immagini
Uno degli aspetti principali da tenere presente è che l’ottimizzazione dei un’immagine con obiettivi di posizionamento inizia quando quest’ultima è ancora all’interno del nostro device, sia esso un pc, tablet o telefono. Il primo elemento da curare, infatti, è il nome del file. No a generici img_1234.jpg o foto1.jpeg e sì, invece, a nomi brevi e descrittivi, senza spazi tra una parola e l’altra (meglio dei trattini meno) del tipo esempio-serp-google.jpg o maglione-cachemire-blu.jpg.
In fase di caricamento della nostra foto sul sito, poi, dovremo sempre procedere ad associare a esse un tag alt (in italiano “testo alternativo“). Quest’ultimo, nato come elemento destinato a chi non vede, ha il compito di fornire informazioni descrittive sull’immagine. Dal punto di vista SEO, nel compilare questa parte di testo “nascosto” dovremo avere la capacità di bilanciare l’intento descrittivo con un po’ di attenzione all’uso della nostra parola chiave.
Un altro attributo apparentemente invisibile è il tag title (in italiano, semplicemente, “titolo dell’immagine“). Questo campo, che se compilato consente, al passare del mouse sopra l’immagine, di mostrare un testo descrittivo all’utente e risulta molto utile per migliorare la comprensione dell’immagine.
Ultimo, ma non per questo meno importante, aspetto da curare sono le dimensioni dell’immagine, sia in termini di altezza e larghezza in pixel sia facendo attenzione al peso del file. Le immagini possono avere un enorme impatto sui tempi di caricamento, scalarle è una delle ottimizzazioni più semplice ed efficace per velocizzare il caricamento delle pagine: è sufficiente ridimensionarle nella misura corretta con una qualsiasi software per editing foto. Dal punto di vista della compressione, ovvero della riduzione del peso delle immagini, questo significa migliorare la user experience grazie un tempo di risposta della pagina minore.
I consigli di Google sulla SEO per le immagini
È lo stesso Google, all’interno del proprio sito dedicato agli sviluppatori, a raccogliere una serie di indicazioni utili a uno sfruttamento più efficace delle immagini per emergere tra i risultati di ricerca organici.
Dell’immagine, gestita in tutti gli aspetti più tecnici come abbiamo visto sopra, dovremo curare anche la collocazione in un buon contesto. Spazio quindi a siti informativi, di qualità e ottimizzati per la fruizione su tutti i dispositivi! E occhio anche a dove posizioniamo l’immagine, sempre meglio accanto a un testo pertinente piuttosto che all’inizio solo per attirare l’attenzione.
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