La pandemia da Covid-19 ce l’ha insegnato più di qualsiasi altra fase storica: il cliente di oggi, se può, sostiene con i propri acquisti le attività locali. Tuttavia, questo non significa che si possa trascurare la comunicazione online, anzi. Spesso infatti, il percorso di acquisto passa proprio dal raccogliere informazioni sul web, per poi concretizzarsi in un negozio fisico di prossimità.
È esattamente in questo tipo di percorso di vendita che si colloca, al meglio delle sue potenzialità, il Local Marketing, in particolare quello digitale, che consente di intercettare potenziali clienti proprio laddove trascorrono la maggior parte del loro tempo, ovvero su internet, siti e social network.
Appare quindi evidente come il Local Marketing vada ormai molto oltre il “classico” volantinaggio e sia invece una parte indispensabile di un approccio al marketing omnicanale, ovvero quello che consente di offrire un’esperienza senza interruzioni, dalla prima all’ultima fase del percorso di acquisizione e fidelizzazione del cliente, in maniera completa e coerente.
Quali sono gli strumenti digitali più efficaci per il Local Marketing?
Come si può facilmente comprendere, il luogo fisico in cui un attività di marketing locale vuole portare il cliente corrisponde alla sede dell’impresa o a un negozio in cui è un business ha sede oppure opera. Per dirla in altro modo: è l’approdo finale del customer journey. Vediamo di seguito “i magnifici sette” tra gli strumenti che possono tornare utili per questo obiettivo…
1. Local SEO e geotargeting
Per Local SEO, o Local Search Marketing, si intende l’attività di ottimizzazione e valorizzazione dei contenuti online (sito web ma non solo) per risultare immediatamente evidenti nel momento in cui un utente far una ricerca pertinente al nostro business, ai nostri prodotti o servizi, e desidera ottenere informazioni a livello locale. Si tratta dunque di un ramo dell’ottimizzazione per motori di ricerca (SEO) specializzato nelle ricerche locali.
Ricordiamo infatti che, nel momento in cui un utente dovesse cercare “Pizzeria vicina” Google rileverà la sua posizione geografica e sceglierà di mostrargli tutti i locali che si trovano nell’area in cui si trova. Ovviamente, perché questo possa accadere le pizzerie dovranno avere indicato correttamente a Google i dati relativi alla loro ubicazione tramite una serie di azioni che sono proprio quelle della local SEO e riguardano sia il sito web del locale, sia altri canali come Google Business Profile.
2. Social media marketing
Per realizzare una strategia di Local Marketing efficace non si potrà trascurare la presenza social. Nelle prime fasi di conoscenza di un brand l’istinto dell’utente è quello di cercarlo sui social, che forniscono, nel bene e nel male, una sorta di identikit del business. Sui social, infatti, si possono verificare orari di apertura, recapiti e indirizzo, disponibilità, tutto quanto necessario a garantire un bisogno di informazioni che ha necessità di essere soddisfatto rapidamente.
Attenzione però, fare social media marketing nella maniera corretta non è una passeggiata e l’errore o la svista sono dietro l’angolo. Non c’è niente di peggio di un orario di apertura/chiusura non aggiornato sui social!
I social però non vivono solo di informazioni di servizio ma rappresentano preziosi strumenti anche per il customer care e il cosiddetto social media listening.
3. Recensioni e monitoraggio della customer satisfaction
La customer satisfaction è ciò che davvero può fare la differenza e distinguere un business locale di successo. È fondamentale gestire e monitorare la soddisfazione dei clienti, con strumenti come i sondaggi, magari in cambio di un piccolo incentivo e tenere viva la conversazione.
La soddisfazione (o insoddisfazione) di clienti e fornitori diventano, messe insieme, la reputazione di qualsiasi attività, per questo la brand reputation management è fondamentale. Raccogliere e lasciare a disposizione dei futuri potenziali clienti le recensioni aiutano la social proof, ovvero al meccanismo sociale per cui un nuovo contatto acquisisce fiducia verso un brand o un prodotto se tanti prima di lui sono stati soddisfatti (e non ne hanno fatto mistero).
4. Partnership con altre imprese locali
Identificare i business “complementari” al nostro e instaurare delle collaborazioni commerciali può contribuire ad allargare la platea di potenziali clienti. Per esempio, il gestore di un B&B potrebbe creare delle convenzioni con agriturismi, locali e ristoranti territorialmente vicini, da proporre agli avventori. E viceversa. In questo modo voi farete pubblicità a loro e gioverete a vostra volta della visibilità offerta dai vostri partner. Se poi si tratta di attività che possiedono un sito internet chiedete loro di inserire un link al vostro e fate lo stesso.
5. E-mail marketing
Il fine ultimo dell’e-mail marketing è quello di coltivare una relazione diretta con il cliente... ovvero lo stesso di cui si alimenta qualsiasi business locale. La chiave è, ancora una volta, la fidelizzazione. Per farlo chiaramente è necessario creare dei contenuti che siano interessanti e che regalino informazioni utili sul nostro servizio o prodotto o punti vendita in generale.
Ma come facciamo a raccogliere gli indirizzi da utilizzare per l’attività di e-mail marketing? Le possibilità, sia restando sul digitale che pensando alla relazione vis a vis, sono moltissime: dai programmi fedeltà alla concessione di sconti oppure omaggi, passando per l’organizzazione di un evento in presenza.
6. PR e influencer marketing a misura di “local”
Per aumentare la notorietà del brand, nel Local Marketing le figure di riferimento sono generalmente micro e nano influencer, possibilmente con qualche competenza riconosciuta nel settore d’azione del brand. I nano influencer, in particolare, hanno una una fan base limitata ma generalmente molto fidelizzata e sono molto attivi sui social media in particolare quando si tratta di esprimere la propria opinione su brand, luoghi, prodotti, esperienze, eventi, ecc. Insomma, persone ordinarie, ma che su questo essere “comuni” basano più o meno la loro solida credibilità.
7. Non sottovalutare l’advertising
Pensare che, per il solo fatto di operare su di un’area geografica ristretta, l’advertising non possa rappresentare uno strumento utile per crescere rappresenta un errore tanto comune quanto grave. Ogni impresa, infatti, dovrebbe sempre mantenere viva la propria notorietà nell’area in cui opera, sia per attestare e consolidare la propria presenza, sia per mantenere un rapporto costante con i suoi clienti acquisiti, convincendoli a rimanere fedeli e a scegliere l’azienda per i propri acquisti. La pubblicità, in generale, è uno degli strumenti più validi in questo senso.
L’advertising online, più nello specifico, offre delle opportunità straordinarie alle piccole imprese locali, perché ha dei costi contenuti e può essere indirizzata in modo capillare ai pubblici più in target, in particolare a livello geografico. I canali in cui l’advertising ottiene più risultati sono i social media più importanti – in particolare Facebook e Instagram – e Google Ads.
Scrivi un commento