Ci connettono con amici, familiare e il mondo intero: i social media svolgono un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di tutti ma cosa si nasconde dietro il funzionamento di queste piattaforme? I loro algoritmi determinano cosa vediamo nel nostro feed e come le nostre interazioni vengono gestite.
Esploriamo il mondo complesso e affascinante degli algoritmi dei social media per capire come influenzano la nostra esperienza online.
Cos’è esattamente un algoritmo e come funziona?
Un algoritmo è un insieme di processi e di regole usati dalle diverse piattaforme per determinare quali contenuti mostrare agli utenti, progettati per personalizzare il feed di ciascuno. L’interazione passata, le preferenze, il tempo, sono solo alcuni dei fattori ritenuti rilevanti per studiare l’esperienza dell’utente.
Gli algoritmi dei social media sono costantemente aggiornati e adattati per raggiungere gli obiettivi di business delle piattaforme stesse. Ma come funzionano?
Principalmente tengono conto del comportamento e delle interazioni passate: più si interagisce con un tipo di contenuto specifico, più aumenterà la probabilità che vengano mostrati nel feed contenuti simili. Enfatizzano i contenuti dei follower ma, allo stesso tempo, filtrano i contenuti con i quali non si interagisce assicurando un feed rilevante per l’utente. Mostrano annunci a pagamento mirati, che riflettono gli interessi di ciascuno, basandosi sulle interazioni avute precedentemente.
Come funzionano gli algoritmi dei vari social network?
Ogni piattaforma ha le proprie caratteristiche e segnali di ranking unici. Comprenderli e considerarli può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio.
L’algoritmo di Facebook
Capire come funziona e cosa predilige l’algoritmo di Facebook, è fondamentale per raggiungere un vasto numero di utenti.
Facebook dà priorità ai contenuti:
- provenienti dagli amici e dalle pagine che si seguono;
- con un alto numero di “Mi piace”, condivisioni e visualizzazioni;
- del formato con i quali si interagisce di più;
- autentici, informativi, accurati.
Meta impiega fact-checker indipendenti per valutare e, se necessario, ridurre la visibilità di contenuti parzialmente o completamente falsi nel feed.
L’algoritmo di YouTube
L’algoritmo di YouTube è progettato per mantenere gli utenti impegnati sulla piattaforma e utilizza diversi segnali di ranking:
- considera le visualizzazioni passate per suggerire contenuti simili;
- i video con maggior “Mi piace”, visualizzazioni e click vengono considerati popolari ricevendo una maggiore visibilità;
- la durata e il coinvolgimento di un video influenzano il suo posizionamento. Video con un tempo di visualizzazione medio più elevato, hanno maggiori possibilità di essere proposti.
YouTube lavora per separare i contenuti affidabili da quelli fuorvianti, promuove l’alfabetizzazione mediatica tra gli utenti per riconoscere e combattere la disinformazione.
L’algoritmo di Instagram
Instagram utilizza algoritmi diversi per personalizzare l’esperienza utente nelle sue varie sezioni:
- feed e storie: l’algoritmo ordina i contenuti pubblicati più recentemente basandosi sull’interazione con l’account che ha pubblicato il contenuto, sul numero di like dei post, sulla data di pubblicazione, sulla sua lunghezza e dove è stato pubblicato;
- sezione Esplora: l’algoritmo utilizza i recenti like, i commenti e le recenti visualizzazioni, i contenuti simili a quelli con i quali si ha interagito ultimamente;
- Reels: i Reels sono incentrati sull’intrattenimento. L’algoritmo seleziona e ordina i video in base a quanto ritiene che potrebbero interessare all’utente, concentrandosi sulla probabilità di guardarlo per intero, mettere like e visitare la pagina audio associata.
L’algoritmo di X (Twitter)
L’algoritmo di X si basa su vari segnali di ranking tra cui:
- le interazioni con gli utenti con cui si interagisce frequentemente;
- gli argomenti recenti che appaiono nella sezione “Cosa sta succedendo” e le tendenze;
- la popolarità attuale di un argomento misurata attraverso il coinvolgimento e l’attività degli utenti nella propria rete;
- le recenti pubblicazioni dei tweet nella timeline dell’utente. I tweet più recenti sono posizionati più in alto, spingendo i tweet più vecchi verso il basso.
L’algoritmo di LinkedIn
L’algoritmo di LinkedIn si concentra sul coinvolgimento dei suoi utenti e sul proporre contenuti interessanti:
- la qualità del post è il principale segnale di classificazione. LinkedIn valuta se un post di scarsa o di alta qualità, considerando criteri come facilità di lettura, uso di parole chiave efficaci, l’uso di hashtag e capacità di stimolare risposte;
- il posizionamento più in alto nei feed di un post è determinato dal livello di coinvolgimento anticipato;
- le connessioni su LinkedIn sono il terzo fattore di classificazione. I post sono visualizzati principalmente dalle proprie connessioni più strette su LinkedIn.
L’algoritmo di Pinterest
L’algoritmo di Pinterest opera in modo unico rispetto alle altre piattaforme concentrandosi su:
- la proprietà e la qualità del sito web collegato valutata in base alla popolarità dei pin che si riferiscono a quel sito. Se i pin da un determinato sito web sono ampiamente apprezzati e condivisi su Pinterest, i contenuti di quel sito ricevono una maggiore visibilità sulla piattaforma;
- i livelli di coinvolgimento cioè l’interazione degli utenti con gli account dei pinner e con i singoli pin.
L’algoritmo di TikTok
TikTok presenta un algoritmo unico che mette l’accento sui nuovi contenuti piuttosto che sulle persone seguite. Per scegliere i contenuti da mostrare per ciascuno TikTok si basa sulle:
- informazioni associate a un video, hashtag, didascalie, suoni ed effetti, che aiutano l’algoritmo a comprendere il contenuto e a classificarlo nella pagina “Per te”;
- interazioni passate degli utenti su TikTok, che vengono analizzate per comprendere le preferenze individuali e la loro evoluzione nel tempo;
- impostazioni dell’account e le informazioni sul dispositivo di ciascun utente, come tipo di dispositivo, lingua, paese e categorie selezionate, che vengono considerate per ottimizzare l’esperienza.
A differenza di molte altre piattaforme, TikTok non considera il numero di follower come segnale di ranking ma si concentra sui nuovi contenuti che potrebbero interessare gli utenti, indipendentemente da chi seguono.
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