Ultimo aggiornamento 14 Marzo 2022 di Alessandra
Foto sgranata o foto precisa? Possiamo immaginare così la differenza – non di pixel, ma di informazioni raccolte – tra pubblico e buyer personas, in un’ottica SEO e più in generale di strategie di marketing e comunicazione. Dando per scontato che capire la propria audience permette di prendere decisioni coerenti, resta da chiarire di quale tipo di “fotografia” vogliamo servirci per disegnare l’identikit del nostro utente ideale.
Familiarizzare con la propria audience consente di non sprecare tempo e denaro, orientando le attività di ottimizzazione per avere un traffico sul proprio sito, formato da utenti realmente interessati. Questa confidenza con la propria audience si può avere in linea generale conoscendo quello che viene definito pubblico, inteso come l’insieme di coloro che sono interessati a quanto propongo nel mio sito, come pure in altri strumenti di comunicazione, dal blog all’house organ, alla rivista online, ecc.
Quindi, la foto scattata al pubblico è già piuttosto nitida e estrae dal grande oceano del web, alcuni “banchi di pesci” particolarmente significativi, definendo un target ampio a cui può interessare ciò che offro. In quest’ottica la strategia SEO potrebbe sembrare semplicemente una faccenda di codice di pagina web che, attraverso la SERP, porta nel nostro paniere i papabili interessati.
Per ora quindi la conoscenza di questo pubblico è ancora una faccenda poco precisa: diciamo che abbiamo familiarizzato, ma molto alla lontana.
Le armi usate saranno simili, per pubblico e buyers personas:
- tone of voice corretto;
- user experience tagliata e cucina sull’utente tipo;
- rete di link interni abilmente posizionata;
- organizzazione precisa delle categorie: contenuti, pagine prodotto, ecc;
- scelta di immagini e contenuti accattivanti.
Target o buyer personas?
Nei motori di ricerca, però, più la fotografia è precisa più la strategia colpisce il bersaglio, senza disperdere energia. E oggi sono le buyer personas le vere protagoniste della strategia SEO e non solo. Per scattare la foto delle buyer personas non basta raccogliere informazioni di base, i dati raccolti devono andare ben oltre età, sesso, professione, abitudini di acquisto; tutte cose lasciate in giro senza troppa cura dagli utenti che navigano il web.
Quello che va raccolto sono comportamenti, motivazioni, problemi e dettagli che noi, con il nostro sito (blog, newsletter, ecc) – saremo in grado di anticipare, coccolare e risolvere. Un po’ come se chiedessimo a chi varca la soglia del nostro negozio reale: “Quali sono le pulsioni che ti hanno spinto a guardare la nostra vetrina, a spingere la porta e a provare qualcosa nel nostro camerino?”
Tutti questi dati raccolti e analizzati tracciano un identikit preciso che consente di posizionare il proprio sito, il proprio brand, di tracciare strategie di marketing ad alta definizione, di posizionarci laddove serve a noi e serve ai nostri clienti, potenziali e attuali. Il tutto dovrebbe partire già dalla creazione di un ambiente piacevole per il mio target, con prodotti e servizi utili e informazioni adeguate.
Per rispondere a tutto questo non basta chiaramente la keyword research per ben posizionarsi sui motori di ricerca. Quello che serve oggi è avere le informazioni relative alla pulsione di ricerca, o per meglio dire all’intento che muove la ricerca. Non basta sapere perché l’utente ha cercato, per esempio, creme abbronzanti. Dopo questa ricerca generica, infatti, l’utente potrebbe inoltrarsi in informazioni sempre più specifiche, su ingredienti, mete di vacanze. Ma come faccio a seguire il suo percorso? Innanzitutto sapendo dove andrà a parare.
Con una foto specifica della buyer persona e del suo buyer journey potrò anticipare le necessità dell’utente, fornendo le risposte che cerca in termini di contenuti, prodotti, così da prenderlo per mano nel trasformare la fase di riflessione in una decisione di acquisto. Quando ho lo scatto giusto non resta che creare contenuti ad hoc, ottimizzare le pagine su cui essi sono pubblicati, cercando di guidare al massimo un traffico di qualità nel mio spazio, sia esso un sito, un blog o altro strumento.
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