Condurre ricerche sul web sfruttando un assistente vocale (Google Home, Alexa, Siri, Cortana etc.) è diventata un’attività comune, dal momento che viene considerata più veloce e pratica rispetto al digitare una query sulla barra del motore di ricerca. La sensazione che l’utente prova è quella di potersi rivolgere al suo strumento di ricerca ponendo la domanda come se si rivolgesse a un essere umano.
Per chi lavora con la SEO, costruendo i contenuti per farsi trovare dagli utenti, la ricerca vocale richiede un approccio diverso – dal momento che gli utenti tendono a porre domande utilizzando un linguaggio molto simile a quello usato per colloquiare – per questo motivo la comunità SEO ha provveduto a sviluppare modi e strategie per incorporare la ricerca vocale nell’ottimizzazione di un sito. Vediamo di seguito 5 strategie efficaci per intercettare le ricerche fatte con la voce.
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Usare parole e frasi colloquiali
Chi utilizza un assistente vocale, solitamente effettua ricerche usando uno stile molto più colloquiale e personale. Largo spazio a parole chiave discorsive, ma allo stesso tempo semplici e che sfruttino una delle 5W giornalistiche (who, what, when, where, why).
Le risposte che l’utente si aspetta devono essere chiare e concise. È bene puntare quindi su contenuti che siano scritti con un linguaggio semplice e fluente, che siano esaustivi ma allo stesso sintetici.
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Sfruttare le long tail keword
Le long tail keyword sono parole chiave molto più descrittive e dettagliate. Dal momento le query vocali tendono a essere più conversazionali e meticolose, sfruttare questo tipo di keyword permette al nostro sito di fornire risposte più pertinenti e accurate, con conseguente incremento delle conversioni.
Attenzione però al modo con cui vengono selezionate queste parole chiave, va bene che siano lunghe, ma – come abbiamo visto nel punto precedente – devono avvicinarsi alle domande che verrebbero utilizzate effettivamente nelle conversazioni.
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Velocità e ottimizzazione per dispositivi mobile
La maggior parte delle ricerche con gli assistenti vocali avviene attraverso dispositivi mobile. Per puntare a un posizionamento alto, è bene progettare una versione ottimizzata per mobile e con tempi di risposta sufficientemente celeri, per evitare un allontanamento degli utenti, con conseguente penalizzazione all’interno dei risultati di ricerca.
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Migliora l’autorità di dominio e ottimizza i contenuti per la posizione 0
La ricerca vocale si concentra sui primi tre risultati di ricerca per query (fatta eccezione per i dispositivi che non sono dotati di schermo – es Amazon Echo Dot o Google Nset – dove verrà estrapolato solo un risultato) Per avere la certezza che i propri contenuti siano trovati è bene cercare di posizionarsi il più possibile al primo posto.
Si può anche prevedere di costruire il contenuto in modo che venga visualizzato nella posizione 0 (detta anche featured snippet). In questo modo si può aumentare il traffico verso il proprio contenuto senza essere posizionati tra i primi tre risultati.
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Ottimizza il profilo Google dell’attività
Molti utenti sfruttano la ricerca vocale per trovare dettagli sulle attività locali. Per chi effettua local marketing avere un profilo Google dell’attività (ex scheda Google MyBusiness) ottimizzato può rivelarsi una mossa vincente in ottica SEO voice search.
Un’altra strategia da sfruttare consiste nel raccogliere recensioni positive, incentivando Google a posizionare il contenuto il più in alto possibile all’interno dei risultati della ricerca vocale.
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