Le strategie social fanno stabilmente parte del brand marketing e sono cruciali per generare engagement e raccogliere contatti. I contenuti effimeri si sono dimostrati particolarmente efficaci, rappresentano infatti un trend in forte espansione negli ultimi anni: se sfruttati a dovere possono aiutare a “battere” l’algoritmo e far emergere un brand.

Cosa intendiamo con contenuti effimeri?

L’aggettivo “effimero” si riferisce a ogni tipo di contenuto visibile per un breve lasso di tempo, di solito 24 ore. Sono l’opposto di quelli permanenti: il pubblico non avrà la possibilità di rivederli in un secondo momento. Grazie a un approccio autentico e meno confezionato questi contenuti agevolano l’interazione a un livello più umano.

Tre storie per raccontare un brand

Esistono diversi tipi di contenuti effimeri disponibili sui social:

  • storie di Instagram – Sono foto o video visibili per 24 ore. Presentano molti elementi interattivi, tra cui sondaggi, caselle di domande, stickers e link. Possono essere salvate negli Highlights, così da renderle sempre visibili. Costituiscono una massiccia fonte di interazioni: secondo uno studio, circa il 43% degli utenti guarda le storie più di ogni altro contenuto video su Instagram.
  • storie di Facebook – Simili a quelle di Instagram sia per contenuti che per durata.
  • storie di TikTok – Conosciute anche come “momenti“, sono video visibili per 24 ore. A differenza di quelle di Instagram e Facebook possono essere create solo in presa diretta, filmando sul momento.

Perché i contenuti effimeri funzionano

Sempre più brand sfruttano contenuti effimeri. È perché sono più facili da creare? Oppure perché raggiungono gli obiettivi di marketing? Entrambe!

Brevità e frequenza, combinazione vincente

I contenuti brevi sono perfetti per un pubblico dalla soglia di attenzione sempre più bassa: infatti generano più coinvolgimento, spesso portando a una decisione spontanea di acquisto o iscrizione. Pubblicarli con costanza aiuta ad aumentare la brand awareness, creando un punto di contatto frequente e spontaneo con il tuo pubblico.

FOMO, cos’è e come sfruttarla

La FOMO (acronimo di “fear of missing out”, paura di essere esclusi, tagliati fuori) è tipica dei contenuti effimeri e tra i motivi per cui sono così efficaci. I follower sanno che il contenuto avrà una visibilità limitata e vengono assaliti da un vero e proprio senso di urgenza. Questa scadenza alimenta l’interesse, tanto che ormai molti brand annunciano il lancio di nuovi prodotti e sconti promozionali attraverso le storie.

Sono testimonianza di autenticità

Gli utenti prediligono contenuti “reali”, spontanei. Video e testimonianze create sul momento mostrano il lato umano del tuo brand: verrà riconosciuto come genuino e non artefatto e contribuirà a ridurre la distanza tra brand e clienti. Condividere materiale esclusivo, infatti, consente al business di cementare una connessione più intima.

Immediatezza significa interattività

I contenuti effimeri sono un ottimo strumento per interagire con l’audience. Le piattaforme mettono a disposizione varie funzionalità interattive, tra cui la possibilità di porre domande, lanciare sondaggi o specifiche call to action. Possono essere sfruttati per generare il tipo di interazioni che si desiderano dal pubblico. Essendo limitati nel tempo sono caratterizzati da una “bassa pressione”: gli utenti ci interagiscono più liberamente, senza la necessità di elaborare attentamente una risposta. Questa leggerezza allarga le potenziali interazioni a chi è riluttante a commentare un post o dialogare via messaggio, dato che la loro risposta non viene “registrata”.

Conosci e stuzzica il tuo pubblico

Le storie forniscono importanti indicazioni sugli interessi del pubblico con sondaggi e domande interattive: un modo semplice per raccogliere dati sul tuo target di riferimento e nel frattempo instaurare delle relazioni. Sono sempre più usate per informare di contenuti futuri o generare hype attorno a un nuovo prodotto. Si possono sfruttare anche per indirizzare traffico verso il sito web, per esempio promuovendo gli ultimi post del blog: condividere un link a una pagina del sito, magari con un’anteprima e una caption convincenti, pone gli utenti a un solo click dalla destinazione.

Spontaneo non vuol dire improvvisato

Sebbene si voglia dare l’idea di contenuti spontanei, è comunque consigliabile attuare una strategia. Esattamente come per gli altri elementi di marketing, i tre passaggi chiave sono: definire gli obiettivi, generare i contenuti e monitorare i risultati, il tutto dopo aver individuato il pubblico d’interesse. Per cominciare, si possono riutilizzare alcuni dei contenuti esistenti in forma effimera. Ad esempio, estraendo dei momenti salienti da un video pubblicato recentemente e utilizzandoli in brevi spezzoni cattura-attenzione. Fondamentale sarà assicurarsi di incorporare una narrazione: una serie di frammenti sconnessi con molta probabilità non otterrà i risultati sperati.

Vai oltre il feed

I contenuti effimeri sono particolarmente efficaci quando si tratta di aumentare l’engagement, generare brand awareness e ispirare fiducia, il tutto aggiungendo al mix anche un po’ di divertimento: non bisogna mai aver paura di sperimentare, l’originalità cattura l’attenzione!