Saranno i borghi e le piccole località a curare le attuali sofferenze del comparto turistico italiano? Dall’analisi di Coldiretti divulgata lo scorso 27 settembre in occasione della Giornata mondiale del turismo, pare proprio di sì. Stando alla ricerca, nell’estate del Covid, due italiani su tre, circa il 66%, ha scelto un borgo come meta per le proprie visite e vacanze.

Con le prenotazioni internazionali in netto calo, la comunicazione turistica deve rivolgersi ancor più ai nostri connazionali trasmettendo in maniera efficace, a un pubblico diverso per età e interessi, tutte le risorse racchiuse da borghi e paesini, tra pianure, monti, castelli, ville, piccoli musei, fonti termali e luoghi per lo sport all’aria aperta.

Come ottimizzare la comunicazione turistica?

Innanzitutto mettendo in atto strategie di comunicazione e marketing efficaci, raccontando la ricchezza custodita nello sconfinato patrimonio italiano delle piccole località, dove si trovano accoglienza, prodotti enogastronomici, esclusività, tesori architettonici, artistici e storici, bellezze naturali, possibilità di fare sport, vivere esperienze outdoor, ammirare street art, acquistare tipicità e artigianato.

Molto spesso di tutto questo si viene a conoscenza quasi per caso e manca, non da ieri, la capacità di costruire reti turistiche, creando percorsi e pacchetti agili e collegati per i turisti. In questo scenario il digitale può diventare, oggi più che mai, non solo la leva per promuovere e raccontare un luogo, ma anche una risorsa indispensabile per organizzare prenotazioni e visite in sicurezza e facilità.

“La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato – ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale dopo la crisi causata dall’emergenza sanitaria”.

Uno degli aspetti che rende unici questi luoghi, vale a dire le piccole dimensioni, paradossalmente ne rappresenta però il limite. Le strutture ricettive e quelle di accoglienza hanno spesso difficoltà ad aggiornare la propria offerta e soprattutto a renderla accattivante per un pubblico abituato ad avere il mondo a portata di click.

Esistono però moltissimi accorgimenti per la comunicazione turistica che possono essere messi in atto con facilità, senza grandi budget e campagne pubblicitarie con testimonial internazionali. Attenzione però a non improvvisare: per essere competitivi ci vuole strategia, coerenza, conoscenza dei mezzi, una visione e attenzione ai dettagli.

Da dove cominciare?

  • Innanzitutto il fascino dei piccoli borghi è racchiuso da sempre nel racconto della loro storia. Dimenticate però totalmente il “copia e incolla” dalla prefazione della vecchia guida turistica. Lo storytelling è una cosa seria e va fatto con il linguaggio del web e dei social, scegliendo il registro più adatto e trasformando il messaggio in un volano per visualizzazioni, condivisioni, like e scambio di esperienze all’interno di una community di utenti interessata e sempre più ampia. Che lo storytelling sia affidato alle foto, alle Instragram stories, alla buona penna di un blogger, di un giornalista, alle condivisioni di un influencer o di uno Youtuber per il contenuto cambia poco, ma molto cambia per la forma con cui esprimerlo, che si rivolge a target di pubblico assai diversi.
  • Luoghi, leggende, tesori artistici, buon cibo, piste innevate: le risorse sono infinite e il turista 4.0, secondo l’ultimo BTO (Buy Tourism Online), evento fiorentino dedicato all’innovazione dell’hospitality, è alla ricerca di luoghi unici in cui sperimentare un reale contatto con il territorio, la cultura e la comunità locale. Questa travel experience è quella che va nutrita costantemente con comunicazioni mirate e ad hoc.
  • Difficile essere trovati se non si possiede un sito, una pagina Facebook, un account Instagram, …: la parola d’ordine è condivisione. Sempre il BTO conferma che il 57% degli utenti pianifica un viaggio sulla base delle foto postate da altri viaggiatori e il 97% posta i ricordi delle esperienze di viaggio positive. I viaggiatori si fidano dei suggerimenti di altri viaggiatori con gusti e stile di vita affine.
  • Trattandosi di località spesso di prossimità, un capitolo particolare va dedicato all’organizzazione e alla comunicazione delle proposte rivolte ai fruitori della cosiddetta staycation, la “vacanza di chi rimane a casa” oggi gettonatissima tra chi vuole vivere un’esperienza giornaliera – escursione, visita, attività – rientrando a dormire a casa propria. Dentro questo enorme serbatoio di possibilità si collocano infinite attività per bambini, adolescenti, adulti, gruppi di amiche e amici, appassionati di arte, di composizione floreale, hobbistica e altro ancora, da pensare dentro il mondo di oggi.
    Va dimenticato il “mordi e fuggi” ma va fidelizzato un cliente capace di gustare l’esperienza e condividerla creando un circuito virtuoso. Gli strumenti non mancano per continuare poi a comunicare con questo pubblico: bisogna però progettare, calendarizzare e portare le persone nei luoghi fisici facendole prenotare con un rapido click.