Ultimo aggiornamento 10 Marzo 2020 di Alessandra
Stories, stories e ancora stories: ovunque ci giriamo il nostro occhio non fa che cadere su foto o brevi video che di lì a 24 ore scompariranno dalla faccia della terra. E noi lì, incantati a guardare quello che le persone fanno e postano di attimo in attimo. Entriamo nella loro giornata, scopriamo abitudini e particolari sconosciuti e mai rivelati alle vecchie e care bacheche social.
La rivoluzione social è già in atto da un po’, lo sappiamo, ma ciò che sta accadendo in questi ultimi mesi di aggiornamento ha qualcosa di veramente particolare. Fino a qualche tempo fa i social network hanno sempre percorso la strada dell’originalità, cercando di offrire possibilità di condivisione che si potessero distinguere da quelle dei concorrenti. In fase di sviluppo l’ordine delle priorità vedeva in cima la novità come vera e propria chiave vincente: l’effetto wow di un nuovo strumento, di un nuovo modo di comunicare, di un nuovo passo verso il futuro della comunicazione online. Impossibile dimenticare l’ondata di innovazione portata da Facebook sullo scenario italiano quando ancora il mondo social era in uno stato embrionale. E l’avvento di Instagram ve lo ricordate? Al suo arrivo ci siamo dovuti misurare con la nostra voglia di scrivere e condividere lunghi status testuali per impegnarci nella ricerca dello scatto fotografico migliore, che potesse comunicare qualcosa senza l’utilizzo di parole. E poi, impossibile non riportare alla mente il clima di perplessità e incomprensione generato da Snapchat! Va bene, ammettiamolo: questo clima ancora non ci ha lasciati!
Ma è proprio qui che si inserisce la vera stranezza del momento: i recenti aggiornamenti dell’universo social sembrano aver perso ogni briciola di autenticità, di novità. Il misterioso Snapchat ha fatto da apripista a quella che sembrava la funzione più assurda e inutile della storia, che ci ha portati a misurarci con un nuovissimo modo di condividere contenuti semiseri: le stories. E ora, dopo appena qualche anno dalla sua uscita, ecco che tutto ciò che ci sembrava fuori dal comune sta diventando quotidianità. Stories su Instagram, su Facebook e ora persino su Whatsapp… Twitter manchi solo tu!
Se inizialmente la scusa del “non ci capisco niente” poteva funzionare, ora ogni giustificazione sembra essere crollata. Non tutti utilizzano le stories per condividere contenuti (almeno per il momento) ma è molto difficile trovare qualcuno, tra gli iscritti ai social, che non abbia mai spulciato le stories di qualche amico. Se dapprima, per poter godere di questa funzione, era necessario possedere un proprio account, ora questo tool è a portata di tutti, grazie al recentissimo aggiornamento di Whatsapp. Nessuna scusa, oggi chi non ha Whatsapp è praticamente considerato un outsider, di quelli che vivono in un’altra galassia però!
Che in casa Zuckerberg qualcosa stava bollendo in pentola lo si era già capito al tempo dell’implementazione delle stories su Instagram. Il buon Mark proprio non ci stava a lasciare che il primato stesse nelle mani di un qualche altro sviluppatore e decise, così, di lasciar perdere tutti i bellissimi principi di originalità per battere i competitor utilizzando la loro stessa moneta. Ma la partita sembra essere appena entrata nel vivo e, per ora, siamo 3 a 0. Perché l’imprenditore statunitense abbia deciso di ingranare la quinta rendendo disponibile questa funzione per gli user di tutti i suoi social (Instagram, Facebook e Whatsapp) ancora non ci è molto chiaro, ma è facilmente intuibile che ci sia sotto una studiata strategia di marketing. Il mondo del web ne è sempre più convinto poiché, dall’offrire nuovi modi e possibilità di condivisione si è passati all’implementazione di una nuova funzione a scapito di quelle già esistenti: le stories di Whatsapp ci hanno fatto dire addio alla nostra amata lista contatti e al nostro status fisso. E ora, in questa atmosfera di nostalgia e perplessità, ci ritroviamo costretti a stare al passo di un cambiamento che avviene sempre più repentinamente; un cambiamento che forse per noi non era voluto o, perlomeno, così necessario.
L’impressione è quella di trovarsi all’interno di un vortice generato dai potenti dei social che battagliano a colpi di aggiornamenti e ci spingono ad adattarci di volta in volta ai cambiamenti da loro decisi.
Stare al passo con i tempi è sempre la strategia migliore, lo sappiamo, ma siamo sicuri che la direzione in cui stiamo andando sia quella della vera innovazione, quella che migliora la nostra comunicazione e la rende più smart, più veloce, più elettrica?
È giusto che proprio i social che premiano l’autenticità degli utenti stiano percorrendo la strada della battaglia ad armi pari? Per il momento possiamo limitarci a sfruttare tutto ciò che il mondo social ci offre adattandolo alle nostre caratteristiche, ai nostri obiettivi ed alla nostra attività: le possibilità di riuscita rimangono infinite, basta utilizzare un po’ di quella originalità che ai colossi social ultimamente sembra mancare!
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